Per chi non lo sapesse, l’Indonesia è una nazione suddivisa in molte isole situate tra l’Oceano Pacifico e l’Oceano Indiano. Grazie a questa particolarità, i suoi mari attraggono molti pescatori e come è facile aspettarsi, non tutti rispettano le leggi. Molti pescherecci sono illegali, ma data la presenza di oltre 17.000 isole, è difficile tenere tutto sotto controllo. In aiuto al governo locale è quindi corsa Google che grazie alla propria tecnologia aiuterà a combattere i pescatori di frodo.
Satelliti e software
Sempre per via della conformazione del territorio, l’uso dei radar tradizionali, risulta molto poco efficace. Google è intervenuta per collaborare con l’Indonesia per aiutare a rilevare le imbarcazioni che operano al di fuori delle aree consentite. Invece dei metodi di rilevamento a terra, Google sta utilizzando i suoi satelliti e le sue capacità software per la caccia alle barche da pesca.
Il punto, che per quanto sia problematica per l’Indonesia, questo tipo di mercato è un problema globale che presenta una catena di approvvigionamento bene oliata al cui interno sono presenti anche i pirati.
L’interesse di Google in questa lotta non è nuova, nel 2016 aveva co-fondato il Global Fishing Watch insieme a Oceana, SkyTruth e Leonardo di Caprio. Tale servizio mostra le posizioni delle barche in acque in tutto il mondo, e anche nelle acque indonesiane.
Questo sistema ha permesso l’individuazione di più di 5.000 imbarcazioni illegali prima invisibili ai radar per via della schermatura che le migliaia di isole creano. La cosa interessante che le barche, dopo essere state sequestrate, poi vengono fatte affondare. Questi relitti, in fondo al mare, sono usate dalle specie ittiche locali come barriere.