Ormai vediamo sempre più spesso inserirsi negli smartphone, e dispositivi simili, software basati sull’intelligenza artificiale e assistenti virtuali. Con il primo aspetto dei due, Huawei è da tempo che ci lavora, soprattutto abbinandolo alle fotocamere, mentre mancava un assistente vocale. In realtà ne ha uno, ma è supportato solo in Cina, ovvero la patria del colosso. Da alcuni report però, le cose potrebbero cambiare perché stanno sviluppando qualcosa che non nasconde dei risvolti fantascientifici.
Will i dream?
Il 2017 abbiamo visto un exploit improvviso di assistenti virtuali e altoparlanti intelligenti. Un trend che è continuato per tutto l’anno e si può dire che sia culminato con il CES 2018 di Las Vegas.
Abbiamo Google che ha spinto all’inverosimile Google Assistant, Samsung che cerca in tutti i modi di far piacere Bixby ai propri clienti, Siri che dovrebbe ricevere a breve un aggiornamento importante, Alexa di Amazon è ormai presente in ogni dispositivo intelligente per la casa possibile e altro ancora. Anche l’intelligenza artificiale ha attirato sempre più produttori di smartphone, basti vedere LG con ThinQ.
Huawei ora vuole usare la sua esperienza nel campo dell’IA per creare un nuovo assistente destinato a tutti. Il vicepresidente della società di ingegneria del software, ha rivelato alcuni piani ambiziosi e al tempo stesso inquietanti. “Vogliamo fornire interazioni emotive. Pensiamo che, in futuro, tutti i nostri utenti finali desiderino poter interagire con il sistema in modalità emotiva. Questa è la direzione che vediamo nel lungo periodo.”
Per l’ingegnere, uno dei film di fantascienza che l’ha ispirato è stato Her, e così lo è stato anche per altri dirigenti di Huawei. “Samantha (l’assistente vocale del film) è un sogno per tutti gli ingegneri. Come nel film, puoi anche sbarazzarti della tua ragazza. Questo è un servizio piuttosto emotivo.”
La strada per creare un software del genere è parecchio lunga. Il problema è creare un sistema con un quoziente d’intelligenza alto, ostacolo incontrato da altre aziende. In ogni caso, da Samantha a Hal 9000, il passo è breve.