Un sondaggio condotto da un gruppo di monitoraggio sui media digitali ha indicato che i gruppi familiari – ovvero quelli che comprendono mamma, zie varie, nonne, cugini e fratelli – in WhatsApp sono i principali vettori di condivisione di notizie false nell’app. Avete presente le fake news di cui tanto si parla? Ecco, prorpio quelle.
Il sondaggio ha intervistato 2.520 persone ed ha rilevato che metà delle voci che circolano in genere nell’applicazione di messaggistica più usata al mondo sono veicolati dai gruppi familiari.
WhatsApp ai tempi delle fake news
La ricerca si è basata su uno studio israeliano che aveva l’obiettivo di risalire alla fonte delle voci che sono state diffuse dal WhatsApp sul rapimento di tre giovani israeliani in Cisgiordania nel 2014. I ricercatori hanno raccolto 1.145 risposte da persone che hanno confermato la ricezione di variazioni sul tema, tra le più varie e fantasiose.
Secondo il sondaggio, il 51% delle persone che hanno ricevuto la “notizia falsa” ha risposto di aver ricevuto questi messaggi attraverso gruppi familiari su WhatsApp. Inoltre, il 9% degli utenti ha ricevuto queste false informazioni dai gruppi di lavoro, un altro 8% è stato informato tramite messaggio diretto.
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La ricerca ha dimostrato che le notizie false sono molto più diffuse sui gruppi familiari perchè questi “ambienti” sono percepiti come più “intimi” e permettono di condividere in modo sicuro i contenuti più speculativi. Alla luce di questa ricerca, però, la riflessione più ovvia è un’altra: i gruppi, in genere, sono amati/odiati proprio per questa loro natura di “veicolo di informazioni” e immagini e video, di cui le notifiche sono portavoce ben poco tollerate. Ora, che siano anche portavoce di fake news, ci fa supporre che è un altro buon motivo per uscirne.