Non mentiamo, tutti abbiamo visto almeno una volta un film o serie in streaming da siti gratuiti che non pagano i diritti alle case produttrici. Questo soprattutto in passato, quando servizi come Netflix e Amazon Studio, ma anche molti altri, non esistevano ancora. In molti sono passati a questi metodi legali per comodità ed era per la stessa ragione che guardavano film piratati, non tanto per non pagare, ma per la comodità della fruizione. In ogni caso, per i centinai di siti simili che guadagno con le pubblicità, ce n’è anche qualcuno che fa pagare. È contro uno di questi che i due giganti si sono scagliati.
SET TV
Si tratta di un particolare servizio a pagamento che si basa comunque sulla pirateria usando un set-top box dedicato. L’abbonamento è di 20 dollari al mese. Questo offre l’accesso ad oltre 500 canali TV in diretta e a migliaia di spettacoli on-demand, tra cui proprio quelli di Netflix. Tra questi ce ne sono alcuni che sono ancora limitati alle sale. I giganti del settore, che oltre ai due sopracitati comprende anche Sony, Fox, Disney, Universal e Warner Bros, sostengono che SET TV è focalizzata, forse anche in modo esclusivo, su materiale piratato.
Tra le altre accuse c’è quella che vedrebbe SET Broadcast, la società dietro il servizio, pagare per delle recensioni e altro materiale sponsorizzato per spingere sugli abbonamenti. Se la casa vedesse vincere Netflix e gli altri, questa compagnia potrebbe finire per pagare un risarcimento di 150.000 dollari per ogni prodotto piratato e dovrà rimborsare i clienti. Si parla di milioni di dollari che tra le altre cose vogliono essere un segnale per chiunque volesse imitare il sistema di SET TV.