Mentre la Russia proseguiva con l’intento di impedire l’uso di Telegram sul territorio nazionale, è finita a scontrarsi con Google. All’inizio, il governo di Mosca aveva fatto richiesta alla grande G, ad Apple e ad APKMirror di togliere tale app dai loro cataloghi così da impedire una maggiore diffusione. Ovviamente, tutti si sono rifiutati di farlo così sono partite le ritorsioni, soprattutto nei confronti di Google. Alcuni servizi come la proprio la ricerca, Gmail e alcune notifiche push per app Android, non funzionano più.
La storia infinita
“Siamo a conoscenza dei rapporti secondo cui alcuni utenti in Russia non sono in grado di accedere ad alcuni prodotti Google e stanno studiando tali rapporti” ha affermato la compagnia. Le intenzioni della Russia sono palesi, bisogna solo capire come la compagnia avrà intenzione di reagire. In ogni caso, è una palese dimostrazione che il Cremlino non riesce a bloccare da solo Telegram.
Al momento, quest’ultima, per evitare il blocco degli indirizzi IP, continua a cambiarlo passando da uno ad un altro mentre la RKN, la Russian regulator Roskomnadzor, cerca di bloccarli di volta in volta. Il punto, è che non riescono ad agire abbastanza in fretta e quindi Telegram continua a funzionare nonostante il divieto. In merito a questo, potrebbe essere che inavvertitamente abbiano bloccato anche gli indirizzi di Google e che quindi tutti sia un malinteso, ma è difficile dirlo.
Tra non molto ci saranno i Mondiali e bloccare l’accesso ai servizi di Google non favorirebbe in alcun modo il paese. A dire il vetro anche Telegram. Ci si aspettano ulteriori sviluppi.