Che Apple voglia basare l’intera produzione di chip di terze parti su Intel non è un mistero. Il colosso americano nel campo dei semiconduttori e produttori di chip però, non è al momento pronto per soddisfare tale richiesta. Per questo motivo, la compagnia di Cupertino dovrà affidarsi ad un’altra società americana, Qualcomm. La dirigenza spera che questa situazione duri solo fino al 2019, almeno secondo un rapporto di Fast Company.
Altri ritardi
In realtà, tale passaggio sembrava alle porte, anche per via del cattivo sangue che scorreva tra Qualcomm e Apple. Per questo stavano spingendo sul passaggio ad Intel, ma per queste cose ci vuole cautela, una previsione sbagliata e potrebbero rimanere senza SoC per i propri dispositivi.
Il ritardo, e la cautela, è dovuta al lavoro di Intel. Al momento stanno cercando di sviluppare un nuovo processore, e il processo è appena iniziato. Questo impegno potrebbe potenzialmente impedire la fornitura dell’enorme quantità di hardware necessario.
La ragione vince, anche se i creatori degli iPhone sembrano proprio non voler a che fare con Qualcomm. La situazione è ancor più peggiorata nell’ultimi anni, quando tale compagnia si è messa a vendere chip a ZTE, una delle aziende non volute sul mercato americano. Quando il governo americano chiede aiuto ad Apple per sbloccare un iPhone, quest’ultima gli volta le spalle, ma quando c’è da estromettere una compagnia dal proprio mercato, una concorrente, sembrano andare più d’accordo. In realtà, è più probabile che le motivazioni siano altre.
Il rapporto parla di un attuale 70% di chip prodotti da Intel mentre il 30% rimanente è affidato a Qualcomm, ma è probabile che la prima compagnia non riesca a coprire la sua quota per interezza al che, toccherebbe all’altra farsene carico.