La Cina, è uno dei più grandi mercati per gli smartphone, e anche mille altri prodotti, è anche quello più competitivo. Per la prima da anni, dal quarto trimestre del 2013 per essere precisi, le unità vendute sono scese sotto i 100 milioni. Si parla sempre di 91 milioni di pezzi, ma è comunque una perdita di quasi il 10%. Tutto questo, secondo Canalys che tra l’altro suggerisce che proprio il mercato cinese sente si semplicemente consumato dalle infinite campagne di marketing di ogni aziende di smartphone.
Problema di fondo.
Fondamentalmente, le aziende del settore dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo di vari modelli e funzionalità piuttosto che saturare il mercato con dispositivi iterativi e più campagne pubblicitarie. Tra i produttori maggiormente colpiti da questa diminuzione c’è Samsung, Meizu, Oppo e VIvo. I primi due hanno registrato addirittura un dimezzamento delle unità. Le altre due hanno perso rispettivamente 15 milioni e 18 milioni di unità; un 10% per entrambe. Anche Apple non è andata bene, arrivando ad un quinto posto.
Come sempre in ogni storia però, qualcuno che ne esce vincitore c’è, ovvero Huawei e Xiaomi. Quest’ultima ha visto un aumento di 12 milioni di unità, che in percentuale di traduce ad un più 37% rispetto all’anno scorso. Il dato però può risultare un attimo falsato dato il debole trimestre iniziale del 2017. C’era stato un problema di forniture quindi non è uno standard di parità per il confronto. In ogni caso, la compagnia ha attraversato il mercato degli smartphone cinesi con un’offerta di budget maggiore rispetto ai suoi concorrenti, ed è stata potenziata dalla popolarità di Redmi Note 5 Pro.