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TSMC avviata alla produzione di massa dei primi chip a 7 nanometri

TSMC ha annunciato l’inizio della sua campagna di produzione interna per i sistemi a microprocessore in logica 7nm, ora identificati con il nome di CLN7FF e facenti capo al nuovo processo FinFET.

Processo che la taiwanese metterà a disposizione del mondo mobile delle soluzioni companion product made in AMD, Nvidia e di un’altra dozzina di clienti pronti ad accogliere con favore la nuova evoluzione tecnica dei sistemi.

TSMC: corsa ai 7nm iniziata

Ad inizio aprile 2018 avevamo visto come Samsung si fosse portata avanti nella realizzazione delle nuove soluzioni Exynos-Core a 7 nanometri, il cui progetto è stato volutamente anticipato rispetto alla roadmap iniziale allo scopo di contrastare TSMC e la sua promessa di sistemi pronti ad abbracciare una miniaturizzazione sui 5nm.

Stando a quanto riportato dalle fonti i sistemi TSMC si sono portati un passo in avanti rispetto ai precedenti 16 nanometri FinFET (CLN16FF+) che al momento occupano il focus della situazione microchip. Si parla di una riduzione della dimensione del die del 70% a parità di numero di transistor e di un calo dei consumi del 60%

che porta anche ad un’incremento della frequenza operativa del 30%.

I processi di costruzioni di queste soluzioni troveranno ampio spazio in una moltitudine di campi legati al mondo Hi-Tech a differenza di quanto fatto per i 10nm. In tal caso si parla dei contesti GPU, GPU, FPGA, ASIC, SoC mobile e molto altro. Il processo litografico di costruzione utilizza laser a eccimeri di fluoruro di argon con una lunghezza d’onda di 193 nm che sfruttano l’attuale strumentazione senza prevedere upgrade di sorta.

Nel corso del 2019 TSMC effettuerà un importante cambiamento a favore della litografia EUV (extreme ultraviolet) per alcuni layer che porteranno alla nascita del modello CLN7FF+, da vedersi come seconda evoluzione dei 7 nanometri di quest’anno.

Lo vedremo nella metà del 2019 con una base che garantirà il 20% di stratificazione di transistor in più a parità di dimensioni ed una riduzione dei consumi di un ulteriore 10% con medesima complessità e frequenza base. I presupposti sono davvero interessanti. Non credete?

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Pubblicato da
Domenico