Dal prossimo 25 maggio, WhatsApp subirà un cambiamento epocale per quanto riguarda la privacy. Secondo le nuove direttive europee l’applicazione aggiornerà i suoi termini del servizio con novità che porteranno l’elevazione della soglia di ogni iscritto da 13 a 16 anni.
I nuovi regolamenti dell’Unione Europea prevedono che nessuna azienda potrà quindi raccogliere dati di minori di 16 anni. Ovviamente tale decreto andrà approvato paese per paese e sembra che l’Italia ancora non abbia dato il suo benestare. Tutto dovrà infatti passare per le mani del Consiglio dei ministri, il quale si esprimerà a breve.
WhatsApp vietato ai sedicenni, ecco come funziona la storia
Tutto sembra essere chiaro, con alcune perplessità che permangono nella testa degli utenti. Non si tratta di alcuna nuova funzione, bensì di una restrizione che è ormai in arrivo anche se ci sono alcune variabili.
In che modo WhatsApp potrà verificare l’età di ogni utente che si scrive all’applicazione? Non ci sono state precisazioni in merito, ma comunque sappiamo che l’installazione dell’applicazione sullo smartphone non richiede alcuna data di nascita.
Infatti il sistema si rifarebbe semplicemente alla SIM e al suo intestatario. Dato che in Italia si usa per ogni genitore intestarsi la SIM di un figlio, tale regolamento non potrà mai valere per quanto riguarda WhatsApp. L’unico metodo per riuscire ad attuare tale disposizione sarebbe quello di indicare durante l’iscrizione un contatto Social o magari l’indirizzo email di una persona adulta che possa garantire.
Questo sarebbe l’unico metodo che le autorità potrebbero adottare per permettere che l’età minima venga innalzata dai 13 ai 16 anni, ma restiamo comunque scettici.