Windows crack La vicenda che ha coinvolto un imprenditore californiano è decisamente al limite del credibile: è stato condannato a 15 anni di prigione per non aver bucato il sistema di sicurezza Windows. Le accuse sono di violazione dei diritti d’autore. Ma vediamo più in dettaglio che cosa è successo.

Windows: quando il ripristino costa caro

Noi tutti siamo in attesa dell’arrivo di Windows 10 April Update in rilascio a partire dalla giornata di ieri 30 aprile 2018 con tutte le novità del caso. Ciononostante c’è chi è rimasto un passo indietro e necessita di un sistema di ripristino efficace per Windows 7, che come noto si realizza soltanto mediante i DVD di recupero.

L’imprenditore Eric Lundgren è stato condannato senza possibilità di appello da un giudice e dalla stessa Microsoft per l’acquisto di DVD destinati a PC Dell riciclati in cui era presente una versione contraffatta di Windows per un totale di 28.000 dischi.

Il fondatore di IT Asset Partners, azienda con sede a Los Angeles forte di 100 dipendenti impegnati nelle operazioni di riciclo elettronico di vecchi prodotti tra cui PC, non ha avuto possibilità di difendersi e sono scattati 15 anni di prigione senza possibilità di revoca. Nelle intenzioni dell’imprenditore c’era la possibilità di creare 28.000 copie e venderli a 0,25 dollari ai negozi di PC riciclati.

I 28.000 dischi prodotti in China sono stati intercettati dalla dogana USA che ha disposto l’immediato accertamento delle condizioni che hanno poi portato alle accuse di violazione dei diritti d’autore, cospirazione e traffico di beni contraffatti. L’imputato si è difeso riferendo che i dischi non sono illegali per il fatto che si tratta di semplici copie ISO regolarmente prelevabili dal sito Microsoft ed ora trasposte su supporto ottico.

Il procuratore federale ha valutato ogni disco 299 dollari riducendone poi il valore a soli 25 dollari in linea con il prezzo di Windows con licenza. Ma il punto della situazione è che questi DVD erano senza licenza. Il giudice ha quindi condannato l’imprenditore alla prigione ed al pagamento di una multa di 50.000 dollari e al risarcimento di 25 dollari per ognuno dei 28.000 dischi (700.000 dollari) che non sono neanche stati venduti.

La vicenda, neanche a dirsi, ha davvero dell’incredibile. Voi non credete?

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