In questo determinato periodo storico una dei fattori a cui più tiene un individuo è sicuramente la sua privacy. Essa viene meno se i nostri personali dati, spostamenti o conversazioni vengono rese pubbliche o comunque fuoriescono da quella che dovrebbe essere la loro naturale chiave privata.
Questo aspetto cosi rilevante della nostra esistenza spesso è stato messo a repentaglio ma ora più che mai (Basti pensare a Cambridge Analytica). Alcune nostre informazioni potrebbero trapelare se qualche malintenzionato “smanettasse” sul nostro sistema di infotainment di alcuni modelli di macchine.
Facciamo un passo indietro, e cerchiamo di capire cosa sia questo infotainment; essa è una parole di origine anglo-sassone che racchiude in sé le parole informazione ed intrattenimento. Dato che l’intrattenimento è vario esso può riferisci a guardare un film, sentire una canzone, accedere alla radio o ascoltare le news del giorno. Avanzando col tempo questo sistema è stato implementato anche nelle automobili moderne come ulteriore accessorio.
E allora come è possibile che un sistema cosi innovativo ed utile possa causare la dispersione dei nostri dati personali? Pensiate che basta collegarsi al Wi-Fi, usare una porta TCP (porte usate per la trasmissione dei dati) del sistema di infotainment e con un’ultima smanettata potrete ottenere i diritti di root. Cosa sono i diritti di root? Vi basti pensare che sono la più alta autorizzazione ed avendola potete oltrepassare restrizioni e modificare ogni istruzione o variabile che prima d’ora vi era inaccessibile ed immodificabile.
Anche Skoda e Leon coinvolte nello scandalo poiché usano lo stesso infotainment
Dopo questa parte un po più tecnica torniamo a noi… Quali sono le informazioni a rischio? Conversazioni, rubriche, cronologie e persino spostamenti (effettuati o live!).
Questi ricercatori naturalmente hanno contattato le ditte ed è emerso che l’errore è stato corretto nella versioni più moderne ma persiste nei modelli di alcune automobili Audi e Volkswagen vendute prima di metà 2016.
I ricercatori (Dann Keuper e Thijs Alkemade) si dicono ancora preoccupati anche se per ora non hanno rivelato il preciso funzionamento per tutelare quegli sfortunati possessori di modelli “anti-privacy”.
Incredibile come un sistema cosi interessante come l’infotainment possa portare a cosi drammatiche conseguenze. Sembra un amplificazione del vero problema ma ora ditemi chi fra di voi vorrebbe che qualche sconosciuto conoscesse le vostre conversazioni, i vostri spostamenti, i vostri contatti o qualsiasi altro vostro dato personale? Basti pensare che alcuni dettagli della nostra privata non li condividiamo neanche con le persone a noi vicine, figuratevi se è nostro desiderio che qualche persona a noi estranea venga a conoscenza dei nostri fatti privati.
Concludo, affermando che sicuramente è a vantaggio di Audi e Volkswagen rimediare ai modelli “fallati” (si parla di Audi A3 Sportback e-tron e Volkswagen Golf GTE), non solo perché farebbero una gran figura di fronte ai consumatori ma sopratutto perché darebbero un’immagine generale di trasparenza e correttezza che di questi tempi è sempre ben accetta.