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Truffe Postepay: allarme rosso per falsi messaggi di Poste Italiane tramite SMS

L’azienda interessata è Poste Italiane, nello specifico la carta di credito prepagata PostePay. PostePay è una delle carte più utilizzate, soprattutto dai giovani nell’ultimo decennio; scelto prevalentemente per la mancanza di un costo fisso mensile o annuale e costi estremamente ridotti riguardanti trasferimenti di denaro, prelievi, ricariche o qualsiasi altra azione relativa o meno alle transazioni. La truffa si manifesta all’utente sotto forma di messaggio sul sistema di messaggistica WhatsApp (di proprietà dell’azienda Facebook – applicazione che conta 1,5 miliardi di tenti attivi) o anche tramite SMS.

Si tratta propriamente di phishing, poiché, il messaggio arrivato da un amico o un conoscente dice che è possibile ci siano delle irregolarità relative al proprio account e, ancora, che qualora non si riesca a visualizzare correttamente il messaggio (che sembra non essere completo), è necessario cliccare sul link annesso.

Il suddetto rimanda ad una copia della pagina del portale di Poste Italiane, che all’inserimento dei dati sensibili, li salva. La pagina non appartiene a Poste Italiane e si può capire dalla stringa di testo relativa all’indirizzo del sito. Ciò può essere pericoloso nella misura in cui la carta prepagata risulterà compromessa

e non più utilizzabile in sicurezza. Perciò se ci si accorge di essere stati raggirati in questo modo è necessario contattare il servizio clienti di Poste Italiane per comunicare l’accaduto e far sì che venga attivato il protocollo riguardante questo genere di avvenimenti.

Postepay: attenzione alle truffe, potrebbero svuotare il conto

Compreso il funzionamento di questo genere di truffa (che per lo più si presenta sotto forma di “Catena di Sant’Antonio” o post sui social, con possibilità di virilizzazione elevate) bisogna prestare particolare attenzione alla fonte del link, poiché, anche persone delle quali ci fidiamo ciecamente possono cadere nella trappola.

Detto ciò, viene da sé che può essere fatto osservando attentamente la prima parte del link che (in generale) deve corrispondere al sito ufficiale e, ancora più importante, credendo solo a fonti con rilevanza e affidabilità certificate.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario