Con un peso complessivo di affari pari a 21 miliardi di euro, ovvero l’1,2% del PIL Italiano, l’usato online si conferma quale metodo di acquisto preferito per gli utenti, tra i quali si instaura un nuovo rapporto di fiducia.
Lo rivela un rapporto diramato dall’osservatorio Second Hand Economy in relazione alla situazione che ruota attorno a realtà online affermate del calibro di Subito.it e Doxa. Il mercato online continua a crescere in modo costante portandosi a 9,3 miliardi di euro con un +31% rispetto ad un 2016 che aveva visto invece appena 7,1 miliardi di euro ma un +72% di crescita rispetto al periodo 2014 che aveva chiuso con 5,4 miliardi di euro.
I dati parlano abbastanza chiaro e delineano un trend in continua ascesa che coinvolge ad oggi il 48% degli italiani in qualità di acquirenti e venditori. I settori di traino di questo nuovo mercato di compravendita sono quelli dell’usato Motori (15 miliardi di euro), seguiti da Casa&Persona (3,6 miliardi di euro) e Elettronica (1,3 miliardi di euro).
Le regioni maggiormente interessate sono invece Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna rispettivamente al primo, secondo e terzo posto. Protagonisti di questo cambiamento epocale sono i cosiddetti Millennials, più attivi nella loro totalità rispetto alle fasce d’eta meno giovani (59% contro 48%).
Il CEO di Schibsted Italy (Subito, InfoJobs e Pagomeno), Melany Libraro, ha voluto rilasciare una sua personale dichiarazione al riguardo dicendo che:
“La second hand è oggi un vero e proprio state of mind integrato perfettamente nelle abitudini di consumo e di vita delle persone, in grado di rappresentare valori ed esigenze di una generazione dinamica e consapevole in crescita nel nostro Paese. Penso in particolare ai Millennials, più attivi nella compravendita dell’usato rispetto alla media della popolazione, per cui ciò che guida la scelta è l’oggetto in sè, nuovo o usato poco importa. Oltre che nativi digitali, potremmo definirli nativi second hand”
Le ragioni che spingono alla crescita di questo genere di mercato sono fondamentalmente legate al fatto di volersi disfare del superfluo (55%) ma anche di accaparrarsi articoli nuovi a prezzi concorrenziali (21%) nonché il guadagno puro e semplice (19%). Un trend che converge anche nella possibilità di dare nuova vita agli oggetti concorrendo ad una sostenibilità ambientale meglio radicata nelle abitudini dei cittadini.
I guadagni generati per mezzo della compravendita dell’usato finiscono per il 40% nel segmento dell’economia domestica per passare poi il testimone al 25% degli utenti che li sfrutta per acquistare oggetti più moderni ma appartenenti alla stessa categoria (ad esempio auto vecchia per auto nuova). Per concludere il 16% finisce per acquistare un oggetto completamente diverso a seconda esigenza.
La crescita fatta registrare dal mercato dell’usato online negli ultimi tre anni pare solo l’inizio di un trend la cui crescita esponenziale non è lontana dalla realtà. E voi come preferite acquistare online? Siete dei venditori o degli habitué dei siti online di compravendita di materiale usato? Raccontateci pure la vostra esperienza.