Le applicazioni Android tracciano la nostra attività online. Questo non è certo un segreto ma è comunque un sopruso bello e buono che in vista di Android P verrà colmato attraverso opportune nuove contromisure di tutela emerse dall’analisi della Beta Release in corso d’opera.
Android P: basta spioni digitali
Google I/O 2018 focalizzerà l’attenzione sulle novità da proporsi quest’anno nel campo dei sistemi hardware e software con particolare riguardo agli ecosistemi Android P. Dopo aver visto come poter seguire l’evento anche in modalità 360 gradi anticipiamo un po i tempi esaminando le nuove direttive di sicurezza di sistema emerse dal nuovo commit apparso nel AOSP.
Si parla di modifiche di tipo restrittivo che impediranno l’accesso ai file relativi alle attività in rete degli utenti preservandone la privacy impedendo il rilevamento temporale e quantitativo delle connessioni effettuate ai network.
Una regolamentazione che dovrebbe giungere a partire dalla prossima versione Android che modifica il codice SE Linux adeguandosi alle app che usano un API level 28 o superiore. Cosa significa? Che in mancanza di un adeguamento a quest’ultimo parametro non si avrà la certezza di essere al sicuro da occhi indiscreti, il che vale al momento per il 99% delle applicazinoi.
Quanto detto, tra l’altro, vale per le versioni stock di Android e non per le Custom ROM che utilizzano una correzione SE Linux pre-implementata per l’anti-tracker. Si spera, in particolare, che il fix si possa rendere disponibile anche per le versioni di sistema precedenti, magari con rilascio di opportuna patch correttiva di sicurezza.