Nella giornata di lunedì, Google ha ufficialmente lanciato una versione stabile della sua nuova piattaforma di sistema integrato Android Things 1.0, pronta appunto per essere scaricata e provata. Lo sviluppo della versione definitiva segue un intenso periodo di tre settimane, all’inizio de l quale l’alacre lavoro dei tecnici a Mountain View aveva appena partorito l’ottava versione beta del sistema (ora quindi quella finale).
Mentre la prima versione stabile della piattaforma porta con sé una serie di miglioramenti, lo spirito e il progetto originale di Android Things è rimasto invariato. Google lo ritiene ancora la soluzione perfetta per i produttori nell’IoT interessati a tagliare le spese di sviluppo software, la manutenzione, e i costi generali di distribuzione di una piattaforma. Affidandosi a Google, tali produttori possono spostare le risorse risparmiate su altri aspetti dei loro prodotti per potenziarne il margine di profitto.
Cosa sappiamo del nuovo Android Things
Android Things si basa su OS Android Oreo sin da quando era alla quinta versione di sviluppo. L’ultima versione, l’ottava, potrà dunque beneficiare di tutte le nuove feature di Oreo 8.1, inclusi gli aggiornamenti del Google Assistant e tutte le altre tecnologie AI.
Il sistema integrato di Android Things avrà come target tutti quei produttori di device IoT che implementeranno i nuovi moduli-System-on (SoMs) basati sulle soluzioni Qualcomm SDA212, Qualcomm SDA624, NXP i.MX8M, e sul MediaTek MT8516. Tutte quante le proposte offrono alle aziende del settore IoT tre anni di supporto software garantito, e pieno aiuto nello sviluppo del design e del hardware volto ad accelerare la produzione industriale.
Parlando di supporto software, Google offrirà degli update automatici per tutti i dispositivi, cercando di sostenere i suoi sforzi per poteniare la sicurezza in questo settore, uno dei punti deboli della tecnologia IoT. Google offrirà, dunque, delle security patch gratuite, soluzioni ai bug, e aggiornamenti alla stabilità del sistema Android Things lungo tre anni
Quali sono i device IoT già sul mercato
LG, iHome e Lenovo hanno recentemente prodotto degli smart speaker e dei display motorizzati da Android Things e dovrebbero lanciarli sul mercato questa estate. Google, per conto suo, sta anche monitorando delle start up che stanno implementando Android Things a più livelli dell’IoT. Le compagnie interessate a collaborare con Google non hanno altro da pensare che contattarla direttamente, per avere a disposizione il development kit di Android Things per meno di 200 dollari USA.