Il progetto del primo taxi volante made in Uber si sta facendo via via sempre più tangibile dopo che durante l‘Uber Elevate Summit si è deciso di dare sfoggio del primo prototipo del velivolo che “ruota” attorno al programma UberAIR.
Uber ti porta in cielo: pronto il primo taxi volante
Dopo che il co-founder di Google ha portato alla luce le sue intenzioni circa un futuro taxi volante da commercializzare inizialmente in Nuova Zelanda ci si sposta letteralmente nel contesto Uber per abbracciare un evoluto prototipo di velivolo che al momento appare come un drone munito di diversi rotori da utilizzarsi per il decollo e l’atterraggio verticale con fusoliera simile a quella di un aereo.
I motori saranno elettrici ed efficienti oltre che meno costosi sia in fase di realizzazione che di futuri interventi di manutenzione vistala quasi totale assenza di parti meccaniche. Secondo quanto riferito dalla documentazione ufficiale rilasciata in partnership con la NASA, il velivolo dovrebbe volare a un’altezza di circa 600 metri, con una velocità massima di oltre 240 km/h per tratte relativamente brevi a fronte di un’autonomia a piena carica di poco inferiore ai 100 km.
Uber lavora a stretto contatto non soltanto con la NASA ma anche con aziende del calibro di Sandstone Properties, il cui contributo si estende alla progettazione ed alla realizzazione di appositi punti di atterraggio e decollo (Skyport). Anche l’esercito degli Stati Uniti contribuirà allo sviluppo fornendo motori elettrici particolarmente silenziosi.
In ultimo c’è poi l’accordo anche con Karem Aircraft, che fornirà consulenza e supporto alle soluzioni tecnologiche come i rotori riconfigurabili che prevedono due coppie di rotori per ogni motore che ruotano l’uno nel senso opposto all’altro offrendo una propulsione ed una stabilizzazione adeguato al velivolo. Rotori che, tra l’altro, saranno opportunamente collocati su opportuni supporti basculanti, così da poter cambiare posizione dopo il decollo.
Le prospettive sono decisamente interessanti? Voi non credete?