Nelle scorse giornate tutti noi abbiamo discusso sul presunto nuovo pericolo in circolazione su WhatsApp. In Italia, come in altri paesi d’Europa e del mondo, migliaia di utenti sono stati spaventati dal “pallino nero” in grado di mandare in crash l’applicazione di messaggistica istantanea.
Come più volte vi abbiamo riportato, la minaccia si è rivelata essere del tutto irreale, o quantomeno sproporzionata rispetto alle prime voci. Grazie ad un intreccio di codici, l’unica grande conseguenza del messaggio era una temporanea caduta della chat.
Per focalizzare l’attenzione su urgente più incombenti, non possiamo non citare il caso di un malware
– questa volta sì pericoloso – che sta passando di smartphone in smartphone.Il file, il cui nome è “ZooPark”, ha un effetto potenzialmente killer sui dispositivi mobili. Attraverso questo, infatti, hacker ed altri malintenzionati sono in grado di penetrare all’interno del cellulare, riuscendo ad assistere in remoto ad ogni azioni dell’utente.
Tra queste azioni, ovviamente, non possiamo non menzionare le chat WhatsApp. Utilizzando tale sistema, i cybercriminali possono visualizzare ogni nostra visualizzazione.
Secondo le indiscrezioni questo file, ad ora, è diffuso solo in Medio Oriente. Data la natura cosmopolita di WhatsApp, però, non può essere esclusa un suo approdo anche in Europa.