Android P Android P è appena giunto in Beta release per una vasta gamma di device non Pixel grazie al lavoro congiuntamente svolto da Google, Qualcomm e dai produttori. Il tutto grazie al nuovo Project Treble, il cui scopo è fondamentalmente quello di rendere molto più veloce il il rilascio degli aggiornamenti a partire dalle distribuzioni Android Oreo per i dispositivi nativamente provvisti dell’OS.

 

Android P: processo di rilascio update alla velocità della luce

Giusto ieri abbiamo avuto modo di osservare da vicino il livello di frammentazione Android aggiornato ai report del mese di maggio 2018. Per ridurre via via il divario che separa la logica Androi da quella iOS dal punto di vista della realizzazione di un sistema uniformato con rilascio rapido degli aggiornamenti si sta ricorrendo a Project Treble.

Treble giocherà un ruolo fondamentale nel concedere gli aggiornamenti in tempi ragionevolmente brevi offrendo la possibilità per gli OEM di realizzare firmware completi con tempistiche particolarmente ridotte rispetto al concept tradizionale. In particolare si propone di separare la cosiddetta vendor implementation, ovvero le personalizzazioni dei produttori, dal framework Android vero e proprio. In tal senso si otterrà un’accelerazione importante nel processo di compilazione e distribuzione dei pacchetti.

Google ha lavorato di concerto con Qualcomm per dare una misura della velocità con cui si intende procedere al rilascio degli aggiornamenti, mentre sono ancora in atto ulteriori collaborazioni con nomi importanti del panorama chipmaking come MediaTek e Samsung SLSI, coinvolti ora nello sviluppo dei BSP (Board Support Package) compatibili con tutti i principali SoC.

Si tratta di un software che include non soltanto le implementazioni dei produttori SoC ma anche il progetto AOSP e le parti di framwork mancanti dallo stesso. Si tratta quindi della base di partenza per lo sviluppo dei device. Gli OEM adatteranno in questo caso le implementazioni del fornitore all’hardware specifico aggiungendo le proprie personalizzazioni al framework.

I vendor potranno così eseguire i più recenti framework di AOSP aggiornati all’ultima versione per release precedenti senza dover re-implementare il tutto al proporsi di ogni aggiornamento cumulativo di sistema.

Ciò comporterà l’apertura di una finestra di rilascio che trasla da gennaio-aprile ad ottobre-dicembre, in linea temporale che i piani di rilascio Google dei suoi sistemi, ora notevolmente ravvicinati. Le tempistiche di rilascio miglioreranno per tutti i dispositivi nativamente equipaggiati con Android Oreo. Non ci resta che scoprire come andrà a finire.

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