Uno dei punta deboli di Android deriva da una delle caratteristiche principale del sistema operativo stesso. Google ha deciso di renderlo open source e il che vuol dire che ogni società produttrice di smartphone, o altri dispositivi che lo sfruttano, possono usarlo a loro piacimento. Mentre la grande G continua a rilasciare patch per l’aggiornamento, queste altre compagnie devono metterci mano per renderle valide per i loro dispositivi.
Un’altro onere che hanno quest’ultime, è quello di rilasciare gli aggiornamenti per la sicurezza. Un punto che viene più volte trascurato, soprattutto per gli smartphone meno veduti e più vecchi. A quanto pare, Google starebbe pensando ad un modo per cambiare questa situazione.
Il colosso richiederà direttamente ai produttori di smartphone Android di implementare patch di sicurezze su basa più o meno regolare. Al momento non si sa però quale saranno tali produttori ne quale sarà il requisito. Così facendo però, la società è certa che molti utenti riceveranno queste patch, proprio grazie agli accordi.
Il responsabile della sicurezza Android di Google ha detto queste parole: “Quando hai miliardi di utenti, è un grande obiettivo. E quindi merita la più forte difesa possibile. Abbiamo anche lavorato alla creazione di patch di sicurezza nei nostri accordi OEM. Ora questo porterà a un enorme aumento del numero di dispositivi e utenti che ricevono patch di sicurezza regolari.”
Si spera che, in qualche modo, la politica della compagnia di rilasciare gli aggiornamenti di sicurezza mensilmente, sia copiata anche da i partner selezionati. Si spera anche che tali partner lo facciano con tutti i dispositivi e non solo con quelli più redditizi.