LG G7 non è ancora pronta, ma abbiamo già messo le mani sul nuovo top di gamma della casa sud-coreana. Un mix di design ed innovazione, ad un prezzo forse però un po’ troppo elevato: 849 euro. Ne vale davvero la pena? Scopriamolo insieme, andando ad analizzare alcuni punti/specifiche fondamentali che possono influenzare la vostra scelta.
Display IPS LCD QHD da 6.1” con rapporto 19:5:9, pannello protetto da Corning Gorilla Glass di quinta generazione, notch a scomparsa e personalizzabile, rivisitazione dell’Always-On-Display, 1000 nits e densità di 563 ppi basteranno ad indirizzare la vostra scelta di acquisto?
Chiariamo un attimo una cosa. La nostra critica non va tanto alla qualità del pannello, quanto alla scelta di utilizzare ancora una volta la tecnologia IPS. Scelta che oramai ci sentiamo di accettare solo per dispositivi al di sotto dei 500 euro o comunque estremamente rivoluzionari. I pannelli IPS, come ben sappiamo, non sono il massimo con i moderni notch, non permettono un utilizzo perfetto del display Always On e, soprattutto, forniscono un fastidioso alone in notturna.
È innegabile che l’hardware messo a disposizione da LG G7 è d’eccezione. Ad iniziare dal SoC Snapdragon 845 octa-core con processo costruttivo a 10nm e frequenza da 2.25 GHz. Un processore estremamente performante, perfetto per l’utilizzo gaming/lavorativo quotidiano, anche grazie al supporto della sempre ottima GPU Adreno 630. Altro aspetto da far pesare è la memoria RAM a disposizione. Ok, 4GB non sono pochi. Ma siamo davvero così sicuri che spendere 845 euro per un dispositivo con soli 4GB di memoria RAM sia una scelta giusta? Stessa cosa dicasi per il taglio di memoria da 64GB. La concorrenza offre hardware identico se non superiore anche alla metà del prezzo, vedi alcuni brand come Honor, OnePlus o Xiaomi. Bene l’espansione di memoria fino a 2TB.
Se c’è una cosa per cui LG G7 si contraddistingue è la qualità fotografica. Gli scatti sembrano di qualità superiore rispetto al passato, specialmente con riguardo alla cam anteriore che finalmente introduce la modalità bokeh. Il doppio sensore da 16+16MP (71°, f/1.6, OIS per il 1° sensore e 107°, f/1.9 per il secondo) sono dotati di autofocus PDAF, touch focus, panorama, auto-HDR, modalità manuale, bright mode, AI CAM (19 settaggi contro gli 8 di LG V30S ThinQ), QLens e flash LED. È ancora presente, dunque, il grandangolo, sebbene ridimensionato rispetto al passato. L’azienda sud-coreano si è giustificata parlando di un miglioramento nell’ottica della distorsione. Effettivamente, non possiamo darle torto. La differenza nell’angolo di visuale effettivo con V30S ThinQ non è tantissima e si ha ancora la possibilità di fare scatti sorprendenti.
Ancora una volta presenti modalità manuale ed HDR sia per fotocamera che videocamera. Video registrati ancora in 4K a 30fps e FHD a 30/60 fps. La cam anteriore, invece, è da 8MP con apertura focale f/1.9 e video ripresi in FHD a 30fps. Qualità migliorata rispetto al passato, ma ancora non tale da esclamare: “wow”.
La batteria è l’altro nodo dolente: 3000 mAh. Meno di qualsiasi altro top di gamma in commercio. Vero, la capienza non è tutto e l’ottimizzazione può fare miracoli, ma già non partiamo con il piede giusto. Presenti USB Type C e Bluetooth v5.0. La ricarica veloce è assicurata dalla tecnologia Quick Charge 3.0. Vi è anche la ricarica wireless. Funzionalità utile, ma anche qui eccessivamente pubblicizzata.
Il sistema operativo è Android 8.0 Oreo con personalizzazione proprietaria LG ed aggiornamento sicurezza ad aprile 2018. L’interfaccia è sempre pulita ed è stata rivista positivamente rispetto al passato. Le icone ora sono meglio disposte e l’utilizzo quotidiano ne è agevolato. La velocità di rete è la massima raggiungibile da uno smartphone oggigiorno, grazie all’LTE Cat. 16 con 1 Gbits in download.
Ottimo l’audio che fuoriesce dagli speaker, i cui bassi possono essere potenziati grazie alla progettazione ingegneristica del case. Sarà sufficiente riporre il terminale su uno scatolo vuoto per amplificare i bassi e creare un sound senza precedenti su uno smartphone. Da questo punto di vista, LG ha fatto davvero un ottimo lavoro. Ricordiamo, infatti, la presenza del DAC audio per il jack da 3.5mm per gli amanti della buona musica e del suono pulito, nonché il nuovo DTS: X3D (virtual 5.1 e 7.1 canali) ed il BoomBox Speaker (ossia il sistema per amplificare i bassi di cui vi abbiamo accennato in precedenza).
Allora tirando le somme, cosa ci è piaciuto e cosa non ci è proprio andata giù di questo nuovissimo LG G7. Tra i pro sicuramente troviamo l’audio sia via speaker che via jack 3.5mm, l’ergonomia, il design e la fotocamera posteriore con un grandangolo unico nel suo generel. Nella terra di mezzo tra pro/contro troviamo il display IPS, che porta sì delle novità ma che è comunque limitante. Perfino Apple con iPhone X ha capito la necessità di abbandonare la tecnologia IPS per passare a quella OLED (almeno sugli smartphone)!
Decisamente bocciati, invece, prezzo (849 euro sono davvero troppi visti la diretta concorrenza Honor, OnePlus e Xiaomi), colori (New Aurora Black e New Maroccan Blue che dal vivo non rendono giustizia) e, in particolar modo, batteria. Voi che ne pensate? Acquisterete il dispositivo o vi dirigerete verso altri brand? Può ancora LG competere per il 4° posto tra i maggiori produttori di smartphone o deve accontentarsi di una nicchia di mercato per il futuro? A tutte queste domande cercheremo di rispondere nella nostra recensione completa ed approfondita che arriverà nelle prossime settimane.