Su WhatsApp non è mai domo il pericolo riguardante la privacy. Sono anni oramai che la messaggistica istantanea è accusata perennemente di poca riservatezza. Sono sempre più le persone che vengono spesso esposte alla mercé di curiosi e malintenzionati.
In questi anni il team di sviluppo ha deciso di compiere passi in avanti: basti ricordare, a tale proposito, l’introduzione della crittografia end-to-end. Tale tecnologia dovrebbe essere una sorta di riparo da violazioni dati effettuate via server, tuttavia il suo utilizzo può poco per le violazioni “smartphone in mano”.
Resta quindi la falla: chi vuole visualizzare i nostri messaggi può farlo con molta comodità se ha il possesso del nostro device.
Allo stato attuale, la piattaforma non ha incorporato un sistema di blocco rispetto a quelli standard del cellulare (codice PIN, password di sblocco, impronta o scan facciale).
Sul marketplace Android però ci sono servizi molto interessanti. Google Play offre, ad esempio, “Norton App Lock”, software che consente di difendere le proprie chat WhatsApp attraverso una password numerica diversa rispetto a di sblocco dello smartphone.
Utilizzando al meglio questo sistema nessuno dei nostri conoscenti potrà osservare dati sensibili e privati
Aspettando una soluzione diretta dagli sviluppatori, questa offre sicuramente solidità dati da nascondere ad ogni costo.