Oramai l’intera collettività possiede uno smartphone oppure una qualsiasi altra tipologia di telefono cellulare. Il tutto a prescindere dall’operatore telefonico scelto – sia esso Tim, Vodafone oppure 3 o Wind.
Tuttavia, nonostante la scelta soggettiva dell’operatore, uno dei problemi più frequenti riscontrati per quanto riguarda il rapporto compagnia telefonica e cliente è rappresentato dal costante aumento delle c.d truffe. In particolare tale fenomeno risulta essere in continua espansione sul Web.
LE TIPOLOGIE
Tante volte capita di navigare tranquillamente sul motore di ricerca e di imbattersi in un “banner pubblicitario” comparso all’improvviso e sponsorizzato casualmente dal vostro operatore telefonico in cui vi proponeva di rispondere ad un questionario oppure ancora di visualizzare un’applicazione o un filmato. Ci sono poi altri banner pubblicitari esterni all’operatore telefonico ed aventi ad oggetto l’ascolto di suonerie o ancora la lettura di notizie.
In realtà tutte queste modalità altro non sono, nella maggior parte dei casi, che dei “Servizi a valore aggiunto”. In altri termini gli operatori telefonici o qualsiasi ente esterno all’operatore telefonico, attraverso l’inserzione improvvisa dei suddetti banne, inducono la persona a cliccare in maniera non volontaria all’inserzione pubblicitaria e, per mezzo di questa, fanno attivare il servizio aggiuntivo al cliente senza che quest’ultimo abbia aderito. Ma la particolarità di questa tecnica consiste nel fatto che il cliente, nella fase iniziale, non si rende conto di aver attivato tale servizio.
Tale accorgimento lo riscontrerà, nella maniera più classica, nel momento in cui prenderà visione della bolletta telefonica oppure mediante un numero smisurato di messaggi sul proprio telefono in cui veniva evidenziato o l’avvenuta sottoscrizione o, nella maggior parte dei casi, l’importo totale del servizio (non richiesto) detratto dai soldi presenti nel proprio telefono.
IL COSTO DEI SERVIZI A VALORE AGGIUNTO
Solitamente e fortunatamente il costo di questi servizi a valore aggiunto no è elevato. Di media questo costo si aggira in torno ai 5 o 6 Euro. Tuttavia non mancano situazioni in cui questi prezzi risultano essere elevati. Capita spesso, infatti, di banner pubblicitari inerenti ai servizi Streaming che prevedono un abbonamento collegato a quello stipulato con l’operatore telefonico ed il cui costo risulta essere anche superiore ai 10 Euro. Altri casi molto frequenti riguardano anche presunti abbonamenti al cinema.
Un’ ultima ipotesi, non meno frequente, di attivazione indiretta è data proprio dalla lettura del messaggio di attivazione dell’offerta. In altri termini l’utente, ricevuto e messaggio ed aperto per visualizzarlo, incombe immediatamente nell’attivazione.
POSSIBILI RISOLUZIONI DEL PROBLEMA
A questo punto ci si può chiedere come si possa risolvere questa problematica, sia preventivamente sia successivamente al verificarsi del problema. Questa risoluzione varia a seconda della tipologia di operatore:
- Per quanto riguarda Tim è sufficiente chiamare il 119 oppure visitare il sito Web e richiedere la rimessione del numero con il quale si è attivata l’offerta nella c.d Black List-
- Per la Vodafone, andando sul sito oppure chiamando il 190, è sufficiente attivare la Barring List, ossia una lista di blocco di tutti i numeri che hanno attivato l’offerta
Infine un caso particolare riguarda gli operatori 3 e Wind. Nonostante la recente fusione tra le due società, tuttavia, le due società rimangono sostanzialmente distinte. In altri termini vengono mantenuti distinti i due numeri per la disattivazione di questi servizi (133 per la 3 e 155 per la Wind)