Non si tratta di una moda passeggera. Ma, piuttosto, di una vera e propria forma d’arte che si porta anche in strada grazie alle recenti cabine fototessera di ultima generazione, che abbiamo visto in anteprima in questi giorni spiegandone il funzionamento.
Inaugurato in aprile a Glendale, alla periferia di Los Angeles, il museo dell’auto-scatto sta accogliendo sempre più clienti curiosi di esplorare tendenze e origini di un fenomeno divenuto virale a livello mondiale. I creatori della mostra interattiva, Tommy Honton e Tair Mamedov, hanno voluto rilasciare una propria considerazione in merito a questo innovativo progetto:
“I selfie hanno una storia sorprendentemente ricca che risale a quando l’umanità ha creato l’arte. Rembrandt ha realizzato centinaia di autoritratti, Albrecht Dürer cinque, Van Gogh decine. Qual è la differenza? Evidentemente la tecnica artistica e la portata sono un aspetto, ma in realtà se i telefonini e le macchine fotografiche fossero esistite, tutti avrebbero potuto farne”
Gli si può dare torto? Il selfie è una pratica comune che nel contesto del nuovo museo diviene obbligatoria. I fondatori del progetto contano di estendere la portata della loro idea a tutti gli Stati Uniti attraverso una mostra itinerante. Ma non ci si limiterà solo ai territori degli States, visto che si riferisce di un’expo da estendere a livello internazionale.
Siete curiosi di sapere chi sono i selfie-addicted più sfegatati? In prima posizione abbiamo sicuramente le donne rispetto agli uomini, le quali fanno registrare statistiche degne di nota a San Paolo (65,4%), a New York (61.6%) ed a Mosca, dove il fenomeno raggiunge la vetta dell’82%.
E voi quanti selfie scattate mediamente al giorno? Visitereste questo curioso ed intrigante museo?