Quasi due anni fa, la commissione Europea aveva dichiarato che Apple ha sfruttato i benefici fiscali illegali in Irlanda dal 2003 al 2004. A questo, era stato anche aggiunto che la compagnia era riuscita a ridurre l’effettiva aliquota dell’imposta sulle società grazie a una doppia struttura. Finalmente, l’azienda con sede a Cupertino ha iniziato a pagare.
Sono stati versati 1,77 miliardi di dollari, ovvero circa 1,5 miliardi di euro, in un conto di deposito a garanzia destinato a contenere la sanzione. Questa era solo la prima trance, visto che deve pagarne 15 di miliardi di dollari, o 13 miliardi di euro.
Apple ha sostanzialmente creato due sussidiarie diverse, sempre in Irlanda. A queste, ha assegnato il profitto alla sussidiaria giusta con lo scopo di pagare solo una frazione di quanto era dovuto. Si sono difesi dicendo che in realtà non era illegale
e che non erano gli unici a praticare tale metodo per evadere. Tra l’altro, il governo irlandese ha cercato di appellarsi alla decisione, ma senza successo. Ora, quasi fosse un punizione, lo stato dovrà recuperare i 13 miliardi sopra citati. Tra l’altro, il dollaro, nel frattempo, è calato di valore rispetto all’euro quindi Apple pagherà virtualmente di più che se avesse risolto subito.Tornando al discorso che non era l’unico colosso informatico a sfruttare tali sistemi, l’Unione Europea sta attualmente discutendo una nuova riforma fiscale. Serve per tassare, appunto, tali società basando il loro profitto in ogni singolo paese europeo in cui sono presenti. In questo modo, tali soggetti non saranno più in grado di generare profitti in un solo paese con un aliquota fiscale aziendale più bassa. L’unico problema attuale, come l’Irlanda era contrario, alcuni paesi non vogliono questa cosa.