Google è riuscita a distribuire ben 2,4 milioni di altoparlanti intelligenti nel corso del primo trimestre dell’anno. Parliamo di un incremento del 709% rispetto allo stesso periodo del 2017, secondo quanto riportato da Analytics.
Il mercato nel suo insieme sta ancora crescendo ad un ritmo molto rapido, Il leader del settore Amazon, ha raddoppiato le sue spedizioni anno dopo anno, dopo aver consegnato quattro milioni di dispositivi nel primo trimestre 2018.
Alibaba e Apple hanno spedito rispettivamente 700.000 e 600.000 unità, mentre Xiaomi è riuscita a consegnarne circa 200.000, come riferito dallo stesso rapporto. Il resto del settore ha rappresentato circa 1,3 milioni di spedizioni, in crescita dell’806 percento anno su anno.
L’ultimo rapporto indica che il mercato degli altoparlanti intelligenti è quasi arrivato al suo picco. Sono state ben 9,2 milioni le spedizioni globali fatte registrare nei primi tre mesi dell’anno. Rappresenta un aumento del 278% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La principale spinta hardware del colosso tecnologico californiano è iniziata alla fine del 2016 con la linea di altoparlanti smart a marchio Home e la serie Pixel tra gli smartphone Android.
Google riduce il gap da Amazon nel settore degli speaker intelligenti
Le crescenti ambizioni della società nel segmento dell’elettronica di consumo hanno raggiunto nuovi traguardi all’inizio di quest’anno. Google è riuscita a trasferire gran parte del talento tecnico di HTC e la licenza del portafoglio di brevetti dell’azienda taiwanese in cambio di 1,1 miliardi di dollari. E’ riuscita cosi a creare il suo più grande hub tecnologico asiatico a Taipei.
Il prossimo evento hardware di Google è previsto per i primi di ottobre, proprio come gli ultimi due. L’azienda di proprietà di Alphabet sarebbe pronta ad annunciare i nuovi Pixel 3, Pixel 3 XL e le Pixel Buds di seconda generazione. Novità dovrebbero essere i tre smartwatch che dovrebbero essere lanciati con il marchio Pixel.
Non abbiamo ancora informazioni concrete sulle differenziazioni ma analisti e consumatori hanno a lungo chiesto a Google di creare il proprio orologio intelligente in modo da guidare l’ecosistema Android Wear, ora denominato Wear OS.