tim, wind, tre, vodafone (2) Tutti coloro che non possiedono una conoscenza approfondita del mercato telefonico non devono essere troppo poco diffidenti e devono stare in guardia. Dopo diversi studi, è stato rilevato un aumento delle truffe in cui vengono proposti agli utenti delle finte promozioni telefoniche. Diverse associazioni di consumatori hanno presentato istanze presso i tribunali contro varie compagnie telefoniche per clausole abusive e non chiare.

Negli anni scorsi, migliaia di persone sono state colpite da queste frodi occulte, sempre basate sul medesimo “modus operandi” che mira soprattutto alle persone anziane o alle persone che non hanno un accesso ad internet ma non solo.

Il consumatore riceve una chiamata sul proprio telefonino come spesso se ne ricevono da parte di addetti call center che vogliono proporre le loro offerte, solo che in questo caso si tratta di truffatori che allettano gli utenti con offerte mirabolanti e “illimitate“ e ovviamente in gran parte false o non corrispondenti del tutto alla realtà. L’utente che si lascia manipolare si ritrova in poco tempo a fornire le sue coordinate bancarie e a effettuare pagamenti verso l’operatore.

 

Clausole abusive e finti “illimitati” : piaga per gli utenti

 Minuti di chiamata illimitati, SMS illimitati, internet mobile illimitato… Tutti gli operatori hanno utilizzato in un modo o nell’altro il termine “illimitato” per vendere le loro promozioni. Peccato che le associazioni di consumatori ci vedano solo delle bugie. Perché? Per via delle limitazioni che di fatto vengono ad intralciare questo “tutto illimitato”. Queste limitazioni possono assumere diverse forme : un numero limitato di utenti che si possono chiamare  o a cui si possono inviare degli SMS, durate di chiamata massime o una velocità di traffico dati inferiore oltre una certa soglia. Peccato che queste limitazioni siano presentate attraverso clausole scritte in maniera quasi illeggibile o mediante termini ambigui e soggettivi; oppure ancora, nel caso in cui un operatore di un call center contatti direttamente un utente al telefono, attraverso un giro di parole che confonde il potenziale acquirente mettendo in risalto solo le parti più allettanti dell’offerta, occultando gli aspetti che potrebbero far cambiare idea alla vittima.

 

Dei consigli su come proteggersi

 Sono state emesse delle raccomandazioni riguardo al modo in cui difendersi al fine di lottare contro questo fenomeno. Nel caso in cui il consumatore non firmi alcun documento o non invii alcun file, il contratto non è regolarmente stipulato e nessuna somma di denaro è dovuta all’operatore. Bisogna quindi inviare una raccomandata alla società chiedendole di ripristinare la linea con il precedente operatore e fare opposizione presso la propria banca sui prelievi effettuati dalla compagnia.

Se un contratto e un mandato di prelievo SEPA sono già stati firmati, è necessario ricordare che l’utente può recedere unilateralmente dal contratto in qualsiasi momento; bisogna quindi spedire una raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo dell’operatore chiedendo la rescissione del contratto e il ripristino della linea precedente e la revoca del mandato SEPA.

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