A tutti noi piacerebbe poter usufruire di contenuti televisivi a pagamento come ad esempio quelli di Sky o di Mediaset Premium in modo gratuito o, in alternativa, pagando molto meno del canone per l’abbonamento richiesto dalle emittenti. Per molti il desiderio diventa realtà grazie ad alcune persone che mettono a disposizioni tali contenuti a pagamento su internet tramite il protocollo IPTV a prezzi ridotti.
Il protocollo IPTV, infatti, è un metodo per trasferire dati videotelevisivi mediante un collegamento ad Internet. Si tratta, quindi, di un metodo per vedere i canali tv attraverso internet anziché attraverso l’antenna o la parabola satellitare.
Fin qui nulla di male, se non fosse che con tale protocollo vengono trasmessi su internet, oltre a canali normalmente in chiaro, anche canali che per essere visionati richiedono la sottoscrizione di un abbonamento con l’emittente e il pagamento del rispettivo canone. Chi trasmette i canali a pagamento spesso permette ad altri di vederli dietro compenso, che spesso è minore del costo dell’abbonamento richiesto dall’emittente e, quindi, apparentemente più conveniente per chi ne usufruisce. Ma è davvero così?
Dal punto di vista etico non pagare per usufruire di un servizio è un danno per chi investe tempo e denaro per fornire quel servizio e, di conseguenza, se il comportamento dovesse essere messo in atto da un numero consistente di persone, il servizio cesserebbe di essere offerto.
Guardare la TV Gratis in streaming può portare all’arresto
Dal punto di vista legale, visionare contenuti a pagamento senza sottoscrivere un regolare abbonamento, comporta una violazione delle norme su diritto d’autore, che tutelano i detentori della proprietà intellettuale sui contenuti trasmessi.
In sintesi questo comporta delle sanzioni per chi fornisce illegalmente i contenuti intascando corrispettivi ridotti rispetto al prezzo dell’abbonamento, ma le sanzioni
possono essere anche a carico di chi illegalmente acquista i contenuti dai pirati informatici che li mettono in rete.
Ebbene sì, anche se chi vede in modo illegale i canali a pagamento si illude di essere al sicuro, in realtà le sanzioni possono essere molto pesanti, anche se minori rispetto a quelle riservate per chi invece trasmette i canali. Questi ultimi rischiano, oltre alla chiusura del canale da cui trasmettono, una multa fino a 15.000 € e 4 anni di reclusione, mentre gli utenti rischiano multe da 2.000€ e una convocazione in tribunale, oltre a 6 mesi di reclusione se risultano recidivi.
Il rischio di essere scoperti dipende dal fatto che, quando un server che trasmette contenuti pirata viene chiuso, le autorità possono risalire, tramite l’indirizzo IP, alle persone che hanno visionato i contenuti.
Oltre al rischio di essere scoperti e di dover pagare una multa, c’è da considerare anche la qualità del servizio: è necessaria una connessione a internet molto veloce e stabile per vedere bene i canali e, nonostante ciò, molto spesso la visione dei canali non è fluida, ma si verificano numerose interruzioni che rendono fastidiosa la visione.
Senza contare il fatto che non c’è alcuna assistenza in caso di eventuali problemi e molto quando i canali non si vedono l’utente non sa a cosa sia dovuto il problema.
Svariate volte gli utenti hanno trovato i server offline oppure hanno scoperto che il sito che trasmetteva i canali aveva chiuso i battenti intascandosi i soldi degli abbonati e, naturalmente, in questi casi non c’è alcun tipo di tutela legale.
Inoltre, acquistando legalmente l’abbonamento si può fruire di vari servizi aggiuntivi alla visione come ad esempio la visione di contenuti on-demand. Tirando le somme risulta evidente che non c’è alcun vantaggio nel vedere i canali in modo illegale, sia in termini di rapporto qualità/prezzo, sia per quanto riguarda il rischio di pesanti multe, molto maggiori rispetto al prezzo di un qualunque abbonamento annuo.
Molto meglio, dunque, approfittare delle offerte delle emittenti, che spesso propongono pacchetti per soddisfere ogni esigenza e pagare solo ciò che effettivamente si è interessati a guardare.