Il prossimo flagship di Samsung, il Galaxy Note 9, è di sicuro uno degli smartphone più attesi della seconda metà dell’anno. Di informazioni in merito ne abbiamo già letta abbastanza, grazie ai vari leaks e il benchmark non aggiunge sostanzialmente niente se non l’effettiva potenza. È il secondo test del dispositivo dopo quello fatto con lo Snapdragon 845 di Qualcomm.
Come è successo con le ammiraglie presentate all’MWC 2018, Galaxy S9 e Galaxy S9 Plus, lo smartphone alimentato dal processore top di gamma di casa. L’Exynos 9810 di Samsung è risultato ancora una volta il chipset più potente anche se molto dipende dall’ottimizzazione fatta dal produttore; diciamo che sono più avvantaggiatati in merito.
Samsung Galaxy Note 9
Come mostra l’immagine sottostante, al test single core, lo smartphone ha registrato 2737 punti, mentre nel multi core è arrivato a 9064. Per comparazione, la controparte alimentata dallo Snapdragon 845 ha registrato, rispettivamente, 2190 e 8806 punti.È una nuova conferma che i moderni dispositivi Galaxy risultano avere prestazioni migliori con gli Exynos rispetto con ai processori di Qualcomm. L’esempio più lampante in merito è stato il Galaxy S7 Edge.
In ogni caso, il Galaxy Note 9 usato per il test aveva affiancato al processore 6 GB di RAM, come l’altro, e il tutto era gestito da Android 8.1.0 Oreo. Secondo le notizie trapelate, il display dovrebbe essere di 6,4 pollici, appena più grande del predecessore. La batteria sarà più grande, e si spera sicura. Ci sarà Bixby 2.0, ma non ci sarà lo scanner per le impronte digitali sotto il display. Per quanto riguarda l’estetica, non dovrebbe differire molto dal Note 8.