Ormai saprete bene tutti che lo scandalo Cambridge Analytica che ha coinvolto Facebook non ha lasciato il social in buone acque. Anzi, Mark Zuckerberg si è dovuto presentare davanti al senato degli Stati Uniti e da pochi giorni anche davanti al Parlamento Europeo.
Questa volta l’accusa è un’altra: il social, più precisamente Zuckerberg, avrebbe creato uno schema ben preciso per sfruttare i dati personali degli utenti. Ecco i dettagli.
Una start up californiana, ha citato in giudizio il social network con l’accusa di aver creato uno “schema malevolo e fraudolento in grado di sfruttare le informazioni personali degli utenti. Questo per guadagnare milioni di dollari e costringere conseguentemente le altre compagnie ad abbandonare il mercato”. L’accusa non è proprio leggera e i querelanti scrivono che il piano sarebbe stato architettato nel lontano 2012
proprio da Mark Zuckerberg.La star up ha consegnato le prove da lei in possesso al Tribunale di San Mateo, in California. Si tratta di migliaia di e-mail che Zuckerberg e gli altri dirigenti del social network si sarebbero scambiati. Al momento non è ancora chiaro come la compagnia querelante, sia entrata in possesso di questi documenti.
Nella denuncia si parla anche della testimonianza di Zuckerberg davanti al Senato degli Stati Uniti. Il social non sarebbe una vittima di Cambridge Analytica ma bensì la diretta conseguenza dello schema messo in piedi da Zuckerberg. Facebook al momento sta pensando di depositare una mozione legale in modo che le e-mail rimangano secretate. Le accuse sono sicuramente molto gravi, si vedrà con il passare del tempo se verrà aperta una nuova inchiesta nei confronti del social.