Sono settimane che ZTE sta cercando di evitare il baratro cercando di trattare con gli Stati Uniti. Dopo molti tentativi a vuoto, l’intromissione del presidente statunitense, ha creato uno spiraglio su cui fare affidamento. Alla fine, secondo diverse fonti esperte del settore e che hanno familiarità con la situazione, la compagnia dovrà solo pagare una multa per evitare le conseguenze del divieto.
Tale somma dovrebbe aggirarsi intorno all’1,7 miliardi di dollari e una volta pagata, dovrebbe permette alla società di riprendere i commerci con le aziende americane, Qualcomm e Google in primis. Di questi però, la multa vera è di “soli” 1,3 miliardi mentre i restanti sono sostanzialmente una garanzia.
Pena finanziaria a parte, le fonti dichiarano anche che l’amministrazione del Presidente Trump
cercherà di attuare ulteriori avvertimenti non monetari sull’accordo. Una di queste può vedere ZTE consentire un eccessiva intromissione nei suoi affari. Questo può voler dire l’accesso sfrenato ai suoi siti, così come dichiarazioni documentate online dei costi delle componenti USA.Si tratta di una mossa che ricalca le azioni e le dichiarazioni fatte in passato. Anche faceva più notizia il fatto che fosse Huawei la compagnia indesiderata sul suolo americano, lo è anche ZTE. Per questo motivo, in futuro la compagnia dovrà anche cambiare il proprio consiglio d’amministrazione, anche se fa parte di un accordo provvisorio.
In ogni caso, il pagamento di questa multa, per quanto alta, è sempre un destino migliore che non poter far affare con altre compagnie necessarie per la creazione degli smartphone.