TIM ha consegnato una bolletta telefonica ad un suo utente che, incredulo di fronte alla documentazione, ha scoperto di avere addirittura 826 numeri di linea fissa.
La vicenda ha dell’incredibile e lo shock del consumatore è stato ampiamente provato dai continui tentativi di comunicare invano con il Call Center dell’operatore, che in tutta risposta lo ha eletto quale assoluto Re dei morosi.
TIM vs Utenza: devi pagarci 826 conti arretrati
Se gli ultimi regali e sconti proposti da TIM nel mobile vi hanno fatto letteralmente sobbalzare, allora non avete ancora visto niente. Eh s’, perché un utente è stato protagonista di una vicenda che difficilmente si può tollerare. Lo shock è stato palpabile. Ben 826 numerazioni fisse sono state attribuite al presunto intestatario.
Continui tentativi di sollecito per il recupero crediti verso il malcapitato hanno portato a valutare un rimborso per bollette comprese tra il 2002 ed il 2004, tutte non pagate. Questo quanto è stato possibile leggere nella documentazione di valutazione rilasciata dal Garante della Privacy, che ha sanzionato l’operatore per un ammontare complessivo di 800mila euro.
“Le verifiche svolte dall’Autorità hanno accertato l’ingiustificata assegnazione del rilevante numero di utenze telefoniche ad un’unica persona, dovuta a non meglio precisati errori avvenuti durante l’attività di migrazione dei dati dei clienti da un sistema di gestione all’altro tra il 2002 e il 2004″
Errori non precisati che si sono replicati anche nei confronti di altri utenti, prorogandosi ai sistemi di fatturazione ed all’anagrafica cliente (RAC), quest’ultima utilizzata per la verifica delle operazioni da parte degli organismi di Polizia e della Magistratura.
Il provvedimento intrapreso dal Garante rientra nel contesto di un’azione svoltasi contro TIM lo scorso 6 aprile 2017, quando si erano ritenute illecite le azioni effettuate in merito al trattamento dei dati personali. Ne è derivato che l’operatore, nonostante le esortazioni dell’utente, ha proseguito nella sua campagna in modo negligente ed omissivo.In merito alla questione, il Garante conclude dicendo che:
“L’errato abbinamento dell’utenza ai dati corrispondenti aveva dunque comportato una illecita comunicazione di dati personali a terzi”
Questo, ricordiamolo. in luogo del data breach di fine 2013, quando un malfunzionamento del sistema di autenticazione aveva messo in chiaro i dati degli abbonati concedendo:
- numero di telefono
- credito residuo
- indirizzo e-mail
- ultime quattro cifre della carta di credito
Anche voi siete stati protagonisti diretti o indiretti di un episodio simile? Quali sono state le tue sensazioni iniziali? Sicuramente non sarai saltato di gioia. Possibile che nel 2018 si debba ancora andare in contro a simili episodi?