Quante volte, guardando la televisione, abbiamo sentito pubblicizzare gli abbonamenti Sky o Mediaset Premium ed i loro innumerevoli vantaggi? Il numero di film e serie TV finalmente disponibili a piacimento o la possibilità di vedere qualsiasi partita di calcio? Molti di coloro che avevano sempre avuto remore riguardo al prezzo dell’abbonamento mensile potrebbero essere parte della crescente percentuale di utenti che si avvale di IPTV.
IPTV (Internet Protocol Television) è un sistema che permette la trasmissione di segnali televisivi in rete. Un sistema di link che ha dato la possibilità di vedere i canali televisivi in streaming su ogni dispositivo elettronico, sfociata nell’illegalità dando accesso anche a canali a pagamento quali Sky o Mediaset Premium.
Inizialmente, infatti, IPTV è stato un programma legale, in quanto trasmetteva sulla rete i soli canali accessibili a tutti, quindi quelli senza alcun abbonamento. Solo in un secondo momento, sono state caricate online anche le liste di link che interessavano canali a pagamento.
Chiaramente, l’irrisorio costo dell’abbonamento a questo servizio (circa 10€) ha attirato moltissimi utenti, che hanno potuto a prezzi molto bassi accedere agli agognati programmi sul calcio o ai film senza limiti.
Ma i benefici sono realmente in grado di bilanciare e superare i rischi? Assolutamente no. I rischi, sia per coloro che trasmettono questo segnale che per gli utenti, sono altissimi. Per coloro che mettono in atto questi servizi la pena prevista, sancita dall’articolo 171 ter della Legge sulla protezione dei diritti d’autore, è di una multa fino a 15.000€, oltre al rischio di reclusione fino a 4 anni.
Anche per l’utente però la multa è salata. Le pene variano a seconda della visione, se pubblica o privata, ma in aggiunta al rischio di reclusione fino a 3 anni, anche in questo caso la multa non è inferiore ai 2000€.
Sky e Mediaset a meno di 10 euro al mese, IPTV vi fa rischiare 2000 euro di multa
Esempi della messa in atto di queste norme sono quelli di Palermo e Cagliari, dove non solo sono stati rintracciati e arrestati i gestori (quello palermitano è stato condannato a 4 mesi di carcere e il pagamento di 2000€ di ammenda), ma sono stati ritenuti colpevoli anche gli utenti, ben consapevoli di usufruire illegalmente del servizio. Inoltre, i server impiegati sono stati sequestrati e i portali a cui gli utenti facevano accesso chiusi.
Rischi troppo alti quindi per ottenere un prodotto non poi di grande qualità. Molti sono stati i commenti in rete di coloro che hanno fatto il paragone tra la qualità del video nel canale a pagamento rispetto a quelli trasmessi da IPTV. Oltre ad un ritardo di svariati secondi nella trasmissione in rete rispetto al video originale, la qualità dei video in rete risulta essere molto scarsa, tanto che molti abbonati regolarmente a Sky o Mediaset hanno preferito rinnovare il loro abbonamento rispetto all’utilizzo del servizio più economico.
In conclusione, tenendo conto dei rischi da correre e del servizio offerto, gli utenti di IPTV dovrebbero fare una considerazione: volendo risparmiare senza rinunciare alla possibilità di accedere ai contenuti a pagamento, si rischia di pagare molto di più, sia in termini pecuniari che giuridici. In questo caso, il gioco non vale la candela.