Tariffe telefoniche. Un tema che è senz’altro diventato centrale nel contesto del nostro digital life, special dopo che Iliad Italia ha letteralmente stravolto gli equilibri di un mercato in cui ha imperversato ovunque una scarsa politica di trasparenza ed una certa propensione a “far scappare l’utente“.
Oggi vogliamo prendere in esame quella che è, o almeno dovrebbe essere, una tematica fondamentale per noi consumatori, ovvero sia il metodo di azione contro gli operatori che aumentano e modificano le offerte.
Tariffe telefoniche: come non cadere vittima dei raggiri
Iliad Italia ha promosso un’iniziativa commerciale unificata dal costo di 5.99 al mese (solo per il primo milione di clienti) valida anche per navigare in Europa a costo zero. Il punto forte di questa nuova offerta è la trasparenza commerciale, e quindi la promessa che in futuro non vi saranno modifiche in negativo sia per quanto riguarda i costi che per i servizi, che ricordiamo includere anche segreteria telefonica (in Italia ed all’estero) ed una serie di opzioni aggiuntive che è possibile visionare dal prospetto sul sito ufficiale. Ma torniamo a noi.
Per quanto riguarda le furbizie degli operatori, e quindi gli aumenti improvvisi e le rimodulazioni ai bundle, è possibile far valere appieno quelli che sono i nostri diritti da consumatore. Diritti che spesso e volentieri vengono calpestati dalle grandi multinazionali che, a loro vantaggio, provvedono a modifiche unilaterale che portano via parecchi soldi, nonostante gli organismi di tutela si impegnino a sanzionare gli illeciti.
Noi utenti esigiamo trasparenza e convenienza. Inutile abbassare i prezzi per poi portarli di nuovo alle stesse dopo un periodo di tempo limitato. In questo caso, come in altri casi specifici, è possibile “alzare la voce” e procedere formalmente tramite gli strumenti di tutela messi a nostra disposizione.
Illeciti sulle tariffe telefoniche: i nostri diritti
Gli operatori possono modificare a piacimento le tariffe, e questo è un dato di fatto. Ma noi utenti possiamo anche adottare delle iniziative, senza dover accettare a testa bassa quanto proposto dai furbetti della telefonia mobile. Possiamo recedere gratis dal contratto, senza pagare costi di disattivazione o incorrere in penali.
Le variazioni e gli aumenti delle tariffe devono essere comunicati per espresso dall’operatore interessato, e prevedere un lasso di tempo minimo di 30 giorni con documentazione esaurientemente chiara in materia di diritti di recesso. Eventuali rate residue, secondo quanto definito da AGCOM, devono poter essere saldate senza aggravi o limitazioni alla rescissione del contratto.
Addebiti inattesi per le tariffe: cosa fare per contestare
In caso di costi non previsti applicati dagli operatori è possibile presentare reclamo formale al fine di sanzionare il comportamento scorretto dell’operatore, il quale cerca sempre di dilungare i tempi di rescissione in modo tale da applicare sovra costi.
La documentazione di reclamo deve essere presentato per iscritto specificando le motivazioni che stanno alla base della procedura e gli accertamenti fatti per esaminare il problema. La mancata risposta al reclamo provoca il diritto all’indennizzo dell’utente.
Procedura di conciliazione
Nel caso in cui il reclamo dell’utente venga respinto o non si ottenga risposta è possibile per l’utente finalizzare una procedura di conciliazione allo scopo di far valere le proprie ragioni, anche nel caso in cui la parte corrisposta all’utente non risultasse sufficiente.
I Co.Re.Com. (Comitati Regionali per le Comunicazioni) hanno il compito di anticipare un procedimento giudiziale mediando alle controversie con la compagnia telefonica prima che si proceda presso un Tribunale o Giudice di Pace. Una volta fissata l’udienza di conciliazione l’utente potrà incontrare un delegato della compagnia telefonica allo scopo di raggiungere un accordo sulla vertenza.
La stessa procedura può svolgersi anche in forma autonoma, presentando istanza di conciliazione con il Formulario UG direttamente all’ufficio del Co.Re.Com. territorialmente competente. Si tratta di una semplice procedura, la quale evita il sobbarcarsi di costi di mediazione e legali. Una soluzione che si è rivelata davvero efficace nel corso degli ultimi anni.
Solo nel 2017, grazie alle suddette procedure, sono stati restituiti agli utenti oltre 40 milioni di euro. Sei mai incorso in simili disguidi? Sei riuscito a venire a capo della questione? Facci conoscere la tua personale esperienza.