Recensione LG G7: piace ma non convince!
LG G7 ThinQ (in Italia la bruttissima denominazione ThinQ non è stata importata – fortunatamente) è l’esempio lampante della classica frase che i nostri professori erano soliti nominare ai nostri genitori durante i colloqui: «È intelligente, ma non s’impegna». Così questo nuovo top di gamma del colosso sud-coreano è smart, ma si impegna poco per fare concorrenza seria e spietata. Qualche funzione pro senza rivali sulla piazza (su tutti fotocamera grandangolare ed audio Boombox) non bastano a sancirlo come miglior dispositivo nella fascia alta di mercato. Il prezzo, infine, non soddisfa e non crea il tanto aspirato hype intorno al prodotto. Peccato.
Confezione
La confezione di LG G7 è una delle più complete oggigiorno presenti sul mercato. È raro, infatti, trovare oltre al solo smartphone ed al caricabatterie a ricarica rapida anche le cuffie. Solitamente vendute separatamente. Non è questo, però, il caso del nuovo flagship sud-coreano che si dota di un buon paio di auricolari in-ear che ci hanno pienamente soddisfatti sia dal punto di vista qualitativo, che da quello sonoro fino a quello ergonomico. Volendole paragonare a quelle offerte dalla concorrenza, sono molto simili alle Samsung AKG ma con una miglior calibrazione ergonomica.
Materiali e design
Devo ammettere che parlare male di questo dispositivo è quasi impossibile. La qualità c’è ed è tanta, ma purtroppo ci sono sempre le solite lacune che LG proprio non riesce a colmare. Piccole défaillance che non lo rendono il dispositivo dei sogni per molti. Uno tra tutti il prezzo, ma non di certo il design ed i materiali costruttivi. Esteticamente, sebbene molti di voi ricorderanno la nostra ostilità nei confronti del notch, non ci si può lamentare. Frontalmente nulla di nuovo rispetto alla concorrenza, ma sul retro il design piace. I materiali utilizzati, inoltre, sono qualitativamente superiori e lo testimoniano la certificazione IP68, nonché la resistenza militare con standard MIL-STD-810G.
È bene evidenziare per chi proprio non amasse il notch che sebbene sia disattivabile dal menù impostazione, con le app non di sistema permane. Ci esprimiamo meglio: il notch non può essere disattivato con tutte le app. Sembra assurdo, ma è proprio così. In ogni caso, è comunque ben ottimizzato e dotato di simpatiche personalizzazioni colorate.
I colori disponibili in Italia sono il New Aurora Black ed il New Marrocan Blue. Assenti, dunque, le colorazioni grigio e rose gold che saranno solo d’importazione. Le dimensioni (153.2×71.9×7.9 mm) ed il peso contenuto (solo 162 grammi), infine, rendono questo LG G7 perfetto per un utilizzo quotidiano. Il terminale si tiene davvero bene in mano in qualsiasi circostanza. Il frame in alluminio sicuramente ne migliora il grip che risulta ottimo in ogni circostanza. Tasto accensione/spegnimento sul lato destro, tasti del volume sul lato sinistro così come il nuovo tasto per l’assistente digitale di Google. Utile, ma non sempre utilissimo. Quando si inserisce il device in un porta-smartphone (per auto o bici), si avvia autonomamente l’assistente. Una noia. Il fingerprint è posizionato sul retro. Perfetto, così.
Hardware
Ancora una volta LG non si batte sulle performance. Prestazioni sempre perfette in ogni circostanza con un’interfaccia proprietaria rivista e migliorata. Vi è ancora qualche problema di organizzazione delle app, ma siamo sulla giusta strada. In ogni caso, le ottime performance sono anche dovute anche ad un ottima dotazione hardware:
- SoC Snapdragon 845 octa-core con processo costruttivo a 10 nm e frequenza da 2.25 GHz. Nulla da dire. Potenza allo stato puro e consumi ridotti;
- GPU Adreno 630. Gaming impeccabile;
- Memoria interna da 64 GB, espandibile mediante scheda micro-sd fino a 2 TB;
- RAM da 4GB. Memoria RAM ampiamente sufficiente (al momento) a gestire i normali processi lavorativi/quotidiani di un utente avanzato;
Interfaccia I/O
Iniziamo subito questa sezione con il botto: autonomia e batteria (3000 mAh). Era l’argomento più chiacchierato e temuto di questo nuovo top di gamma. LG G7, però, stupisce tutti e supera a pieni voti il test. L’autonomia complessiva permette di arrivare con relativa tranquillità a sera. Nè più né meno che la concorrenza. Ancora una volta, dunque, LG sorprende per la sua capacità di ottimizzare alla perfezione hardware e software in maniera tale da garantire consumi ridotti.
Presente la ricarica veloce Quick Charge 3.0 (2% di carica ogni minuto e mezzo) e la ricarica wireless, che sarà apprezzata soprattutto dall’utenza professionale costretta a viaggiare molto in auto. Bluetooth v5.0, LTE 4G Cat. 16 (1 Gbits) ed USB Type-C 1.0 completano la dotazione.
Importante citare i due punti di forza di casa LG: audio Boombox e Quad DAC. Il primo amplifica i bassi attraverso la cassa vuota dello smartphone (parte dello spazio è stato ricavato grazie alla batteria depotenziata) ed il secondo migliora la qualità in cuffia. L’esperto nel settore è il nostro collega Emilio Colangelo a cui non voglio togliere il piacere in futuro di parlare di ciò. Pertanto personalmente mi limiterò ad esprimere la mia opinione, in questo caso da utente medio tradizionale: il miglioramento offerto dal Boombox è sostanziale se si appoggia il device su una superficie piana o su una scatola; il Quad DAC, invece, è stupendo e permette una profondità di bassi in cuffia senza precedenti.
Display
Il display è forse l’aspetto che mi ha più deluso. Troppo pubblicizzato ed acclamato, si è rivelato quasi identico alla concorrenza, fatta eccezione per la luminosità sotto la luce diretta del sole. Buona, ma nemmeno poi così perfetta. I 1000 nits dichiarati, dunque, si notano ma non fanno sfigurare altri top di gamma di mercato. Sicuramente, però, superiore ai competitors. Dando qualche info tecnica, si tratta di un pannello IPS LCD da 6.1” QHD con rapporto 19:5:9 e densità di 563 ppi. È possibile impostare la risoluzione a scelta da HD,+, FHD+ o QHD.
Il pannello anteriore, inoltre, è protetto da un vetro Corning Gorilla Glass di quinta generazione ed è dotato di Always-On-Display. Una versione rivisitata da LG, rispetto a quella offerta dai dispositivi con pannello OLED. Apprezzabile la presenza, ma comunque al di sotto della media. Il notch, infine, come già citato in precedenza è disattivabile (non sempre) e personalizzabile.
Fotocamera: la grandangolare è una garanzia
La fotocamera dei dispositivi LG è un odi et amo. È da amare grazie alla presenza della miglior grandangolare in commercio ed alla miriade di impostazioni e settaggi (specialmente in manuale), ma è anche da odiare. La si odia semplicemente perché è assente lo zoom 2X o 3X ottico, la modalità AI Cam è controintuitiva e pastosa (spesso denaturalizza anche i colori) e la cam anteriore continua a non convincere del tutto. Certo, specialmente in questo ultimo comparto (cam anteriore), rispetto ad LG V30 ci sono stati passi da gigante, ma ancora non è sufficiente.
Sul posteriore troviamo un doppio sensore da 16+16MP (71°, f/1.6, OSI e 107°, f/1.9) con autofocus PDAF, touch focus, panorama, auto-HDR, modalità manuale, bright mode, AI CAM (19 settaggi contro gli 8 di V30S – abbiamo notato comunque un leggero peggioramento), QLens e flash LED. Il grandangolo, dunque, è stato ridotto rispetto al passato (da 120° a 107°). La differenza non è poi così netta e risulta comunque accettabile, garantendo scatti unici ed incredibili. Specialmente in modalità manuale. I video vengono registrati in FHD a 30/60 fps o 4K a 30 fps. Eccellente la stabilizzazione in FHD a 30 fps.
La cam anteriore, invece, è da 8MP con apertura focale f/1.9. Presente finalmente l’effetto bokeh che funziona bene e non crea problemi di sorta. I video, in questo caso, sono registrati al massimo in Full HD a 30 fps.
Sistema operativo
L’OS predefinito è Android 8.0 Oreo con interfaccia LG, apprezzabile e rivista al meglio rispetto al passato. Rimane ancora qualche incertezza nell’organizzazione delle app nel menù, ma per il resto ci siamo. Certo, inoltre, l’aggiornamento ufficiale in futuro alla prossima versione del sistema del robottino verde, Android 9.0 P. Gli update di sicurezza sono aggiornati a maggio 2018.
Conclusioni
In definitiva, LG G7 è un dispositivo che piace ma che alle volte non convince. Non convince per display IPS e non OLED e, soprattutto, per prezzo. Lo si ama per audio, prestazioni ed utilizzo quotidiano. Il prezzo di listino, come ripetuto fino alla sfinimento, è forse un po’ troppo elevato: 849 euro sono tanti e non veniteci a dire: «Ma se Apple, Samsung e Huawei possono perché non può anche LG?!». Il discorso è leggermente differente. Apple propone innovazione e marchio da decenni, Samsung oramai solo marchio ma comunque confermato da diversi lustri, Huawei innovazione allo stato puro (specialmente con riguardo alla fotocamera in notturna). LG dovrebbe puntare quantomeno a mantenere il prezzo basso, perché solo con grandangolare ed audio fighissimo non si può andare avanti. Sui 500/550 euro potrebbe rivelarsi comunque un ottimo acquisto!