telecomunicazioni Europa Il Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche è stato approvato a seguito dell’azione diretta dalla Commissione Europea che, con successiva delibera congiunta da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo, concede uno stimolo agli investimenti sulla rete di telecomunicazioni in tutta l’Unione, comprese “zone remote e rurali”, fin oggi tagliate marginalmente fuori dal contesto di sviluppo.

 

Telecomunicazioni in Europa: che la rivoluzione abbia inizio

In Europa vi è aria di cambiamento. Un cambiamento positivo che sulla base del nuovo Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche si introduce a 3 punti fondamentali vertenti sul mondo delle telecomunicazioni terrestri in Europa:

  1. Implementazione reti 5G: disposizione dello spettro radio 5G entro il 2020
  2. Lancio di nuove reti fisse ad elevatissima capacità: in tal caso, si promuoveranno regole più semplici per il co-investimento e la concorrenza sostenibile a vantaggio dei consumatori finali. Sarà inoltre definito un regime normativo specifico per gli operatori whole-sale.
  3. Benefici e protezione verso i consumatori: si garantirà garantendo la possibilità di accedere a servizi di telecomunicazioni a prezzi accessibili con internet incluso, nonché di effettuare chiamate entro i confini UE che non superino il costo di 19 centesimi al minuto. Verrà posta attenzione alla trasparenza delle tariffe, alla possibilità di effettuare comparazioni tra le offerte contrattuali ed alla semplicità delle procedure di passaggio da un operatore all’altro mantenendo invariato il proprio numero di telefono.

Una volta che il Codice sarà adottato dal Parlamento Europeo, gli Stati avranno un tempo limite di due anni per adeguarsi a livello nazionale. In Italia, pronta è stata al risposta di Open Fiber, che attraverso il suo diretto portavoce, Franco Bassanini si è detta soddisfatta del risultato conseguito

“L’accordo costituisce un fondamentale passo in avanti nella modernizzazione del quadro normativo europeo delle telecomunicazioni. Questo perché riconosce l’impellente necessità di gestire nuovi investimenti infrastrutturali, con specifica attenzione alle reti in fibra FTTH (Fiber To The Home), le uniche che assicurano le prestazioni richieste dalla Gigabit Society dei prossimi anni in termini di velocità di accesso, affidabilità, latenza, bassi costi di manutenzione e di energia; le reti in fibra sono, tra l’altro, l’infrastruttura di base anche delle TLC mobili, grazie al nuovo standard 5G”

“Auspichiamo che il nuovo quadro generale venga recepito dal nuovo Governo in maniera prioritaria, per consentire all’Italia di essere all’avanguardia nella realizzazione di infrastrutture in fibra ottica che accelerino l’evoluzione digitale, al servizio delle famiglie e delle imprese”

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