Gabriele Sigismondi, responsabile logistico di Amazon Italia, ha sottolineato che questa è una mossa cruciale per la crescita dell’azienda in termini di qualità del servizio, che permetterà di ridurre i tempi di consegna in tutto il centro e il sud della penisola, ma non solo: è una grande opportunità anche per i commercianti che operano nella zona, i quali potranno appoggiarsi ad una rete di consegna estesa, veloce ed efficiente, a beneficio di tutti, clienti ed esercenti.
Anche la giunta comunale, nella persona dell’assessore al lavoro Caffarotti, ha salutato l’imminente arrivo di Amazon sul suolo capitolino con entusiasmo, sottolineando che la creazione di nuovi posti di lavoro è sempre stata un obiettivo primario.
L’apertura del nuovo centro di smistamento si inserisce in un quadro di grandi investimenti ed espansione in Italia, dove Amazon è arrivata nel 2010. Sono ormai una decina i magazzini che ha costruito, a partire da quello di Castel san Giovanni per arrivare all’ultimo inaugurato, nel settembre scorso, a Vercelli, senza dimenticare gli headquarters di Milano. La cifra totale investita dalla compagnia di Jeff Bezos
nel nostro paese arriverà presto al miliardo di euro, e non solo nella logistica: è stato annunciato anche un centro a Torino per le ricerche sul riconoscimento vocale, già impiegato dall’assistente vocale Alexa, e su altri prodotti della compagnia, come Amazon Echo e Amazon Tap, speaker collegati al sopra citato assistente vocale.Ad oggi secondo i numeri forniti dall’azienda gli impiegati sul suolo italiano sono circa 3.500, ma questa cifra è sicuramente destinata a crescere nel prossimo futuro, specialmente dopo le vicende degli ultimi giorni. Ad Amazon è stato infatti contestato di aver impiegato, tra luglio e dicembre 2017, troppi lavoratori con i cosiddetti “contratti somministrati”. Si tratta di impiegati assunti da un’azienda terza che però lavorano presso Amazon in virtù di un accordo tra le due. Secondo il contratto collettivo questo numero non deve superare le 444 unità, a fronte di poco più di 1300 persone che hanno lavorato negli ultimi mesi dello scorso anno. L’ispettorato del lavoro, contestate le cifre, ha comunicato che tutti quei lavoratori ora hanno diritto ad essere assunti a tempo indeterminato.
Amazon ha confermato che intende rispettare le regole con trasparenza ed ascoltare tutte le osservazioni rapidamente, al fine di mettersi in regola. Ha anche ricordato che il lavoro nei magazzini logistici è fortemente stagionale, motivo per cui sono stati adoperati questi contratti, e che spesso coloro i quali cominciano a lavorare come “somministrati”, vengono assunti a tempo indeterminato, come è successo ai dipendenti del magazzino di Castel San Giovanni, dove ai primi 150 assunti se ne sono affiancati con questo meccanismo altri 1500.