Gli ultimi arrivati dell’emisfero top di gamma sudcoreano made in LG vantano una dotazione hardware in linea con quella della diretta concorrenza Android. Si avvantaggiano anche di alcune caratteristiche interessanti e di accessori che incrementano, ad esempio, il potenziale del comparto audio con nuove componenti.
Ad ogni modo, non condividono soltanto alcune specifiche da fuoriclasse del comparto mobile ma anche i difetti di dispositivi scarsamente propensi ad un’eventuale riparazione semplice. Con un punteggio di appena 4 su 10, infatti, la modularità passa in secondo piano di fronte ad un doppio vetro che si presenta sia nella zona anteriore che in quella posteriore.
Una soluzione ingegneristica che gioca fortemente a sfavore di un’eventuale riparazione in caso di guasto. Un risultato complessivo che si allinea a quanto visto per la concorrenza Galaxy S9 e Huawei P20 Pro, dove per gli stessi motivi non si è potuto conferire un punteggio degno delle specifiche concesse dalle rispettive società.
Altra nota che stona? Con LG G5 il punteggio era stato di ben 8 su 10. Da ciò si deduce che le società stanno massivamente puntando su un nuovo trend. Un trend che, insieme al fatto di non poter sostituire in proprio la batteria, sta concorrendo a rendere impossiible le riparazioni home-made.
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