Emergono nuovi dettagli circa la cifra che ZTE dovrà pagare al governo degli Stati Uniti perchè possa riprendere i rapporti commerciali con le principali aziende statunitensi – Google e Qualcomm in primis. Vi abbiamo riportato alcuni numeri la scorsa settimana: una multa da 1 miliardo di dollari, più una caparra da 400 milioni in deposito a garanzia – in una banca statunitense scelta dalla stessa ZTE.
Sommando a queste cifre i 361 milioni di dollari precedentemente versati come parte di un accordo iniziale per il suo comportamento definito scorretto, abbiamo la risultante: 1,76 miliardi di dollari. Le garanzie, nel frattempo, saranno detenute fino a dieci anni e saranno distribuite al Dipartimento del Commercio qualora ZTE dovesse non rispettare l’accordo. Ciò include sia azioni pubbliche che private.
La società sarà inoltre tenuta a finanziare un team di ”coordinamento per la conformità” composto da non meno di sei dipendenti, a cui riferirà ogni sua azione a partire da 30 giorni dall’accordo e per l’intera durata del medesimo. Alla scadenza del termine di dieci anni, l’impegno verrà restituito a ZTE
a condizione che non vi siano state ulteriori violazioni.Nel tentativo di alleviare i timori di alcuni legislatori in merito alle sue controverse relazioni con il governo cinese, a ZTE sarà richiesto l’acceso completo a file interni e sistema operativo dei suoi smartphone. Altresì il produttore dovrà licenziare tutti i dipendenti esecutivi dell’azienda, compreso il vicepresidente senior. Anche altri funzionari o dirigenti coinvolti nel commercio non autorizzato con la Corea del Nord e l’Iran perderanno il posto di lavoro, mentre l’intero consiglio di amministrazione di ZTE dovrà essere sostituito con due entità aziendali.
Certamente, questo è solo l’ultimo sviluppo di una controversia che vede contrapposti ZTE e governo degli Stati Uniti, partita allorquando la cinese decise di ignorare sia il divieto di affari con Iran e Corea del Nord sia le conseguenti multe. Ma forse ci siamo: la risoluzione è vicina.
Detto questo, c’è un altro ostacolo. I rappresentanti politici negli Stati Uniti devono ancora votare l’accordo, e ciò potrebbe rivelarsi un problema poiché in molti ritengono che ZTE rappresenti una minaccia per la sicurezza nazionale, a causa dei suoi stretti legami con il governo cinese.