Apple ha deciso di bandire molte applicazioni dal suo App Store. Molti di voi già sapranno che l’azienda di Cupertino è molto più rigida in questo campo. A differenza di Google, non permette la presenta di alcune applicazioni nel proprio Store.
Le applicazioni di cui parliamo sono quelle che minano criptovalute. L’azienda l’ha annunciato in seguito all’ultimo aggiornamento di iOS, non tollererà più la presenta di software che sfruttano la potenza del calcolo dei processori.
La casa di Cupertino ha bandito, dopo il rilascio di iOS 12, tutte le applicazioni in grado di sfruttare il processore di telefoni e tablet per la potenza di calcolo. Molte applicazioni, fanno mining all’insaputa dell’utente che le installa, favorendo così gli sviluppatori. L’azienda ha aggiunto un’ulteriore sezione nel regolamento, che bandisce appunto queste applicazioni.
Gli utenti, potranno comunque continuare ad installare wallet per gestire le attività di mining in cloud, ma non potranno più minare criptovalute sui propri dispositivi. Le ragioni di Apple potrebbero essere più di una: i chip che si trovano all’interno di iPhone e iPad non sono abbastanza potenti per effettuare queste operazioni. La seconda ragione è lo sforzo che dovrebbero compiere i processori, peggiorando l’esperienza di utilizzo degli utenti.
Sulla propria pagina ufficiale, l’azienda ha dichiarato: “Le applicazioni, comprese le pubblicità di terze parti visualizzate al loro interno, non devono eseguire processi non correlati in background, come minare le criptovalute“. Probabilmente l’azienda ha voluto fare questa scelta anche per tutelare i propri dispositivi utilizzati dagli utenti.