Il fondatore del colosso sarebbe stato costretto a rendere pubblica l’iniziativa anche se scomoda data la sua posizione attuale.
Diciamo che Zuckerberg questa volta sembra essersi tirato la zappa sui piedi con l’ultima rivelazione. La relazione redatta da Facebook, contenente le giustificazioni in seguito al caso Cambridge-Analytica, ha lanciato un campanello d’allarme poiché sembrerebbe esser stato svelato un progetto poco opportuno visti i problemi legati alla privacy degli utenti.
Zuckerberg ha dichiarato di aver progettato dei brevetti su strumenti in grado di rintracciare e analizzare i movimenti oculari
degli utenti. A sua discolpa Facebook dichiara di non avere intenzione di identificare gli utenti tramite appositi strumenti e che l’iniziativa non è stata ancora avviata ma sembrano chiari i possibili intenti della società.L’utilizzo dell’intelligenza artificiale aveva già accennato la possibilità di risalire alle emozioni dell’individuo attraverso lo studio dello sguardo e dei suoi movimenti attraverso strumenti appositi. Lo scopo di Facebook potrebbe essere proprio questo. Valutare le reazioni che determinati contenuti suscitano all’utente e analizzare le emozioni tramite i movimenti dei loro occhi e i tempi impiegati per visualizzare un post.
Queste informazioni potrebbero permettere al Social di migliorare le sue prestazioni. Facebook potrebbe quindi evidenziare le notizie più scrutate e proporre i post che hanno suscitato più reazioni all’utente.