Tra le nuove misure, Google e YouTube stanno ora proponendo di fornire ancor più risorse per aiutare a identificare più rapidamente i video relativi agli estremisti e al terrorismo. Inoltre, viene promessa un‘attitudine più rigida per i video che violano le loro politiche: questi, dunque, non saranno monetizzati o raccomandati e non potranno essere commentati o condivisi dagli utenti.
Ha inoltre annunciato l’ampliamento del ruolo di YouTube negli sforzi per combattere la radicalizzazione e il reclutamento basati sul programma Creators for Change e l’aumento del numero di esperti indipendenti nel programma YouTube Trusted Flagger, che beneficia del know-how delle organizzazioni specializzato nell’individuazione di questioni legate all’odio e al terrorismo.
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Aspra reazione al terrorismo
“Il terrorismo è un attacco alle società libere e affrontare una minaccia rappresentata dalla violenza e dall’odio è una sfida critica per tutti. Google e YouTube si sono impegnati a far parte della soluzione, collaborando con governi, autorità e gruppi della società civile per affrontare il problema dell’estremismo online“, si è affermato nel blog di Google.
Le nuove misure rafforzano una politica che Google ha difeso, in particolare facendo parte del Codice di condotta di YouTube firmato il 30 giugno 2016 in Europa insieme a società come Facebook o Twitter. Va notato che, non molto tempo fa, è stato fatto un bilancio di questa iniziativa.