È grazie a Benedetto Levi, delegato di Iliad in Italia, che la compagnia francese è riuscita ad arrivare in Italia con un’offerta iniziale di €5,99. Abbassare di così tanto il prezzo delle offerte di Iliad è stata una mossa vincente: da subito quasi un milione di utenti si sono abbonati alla combo di messaggi, internet ed sms. E le compagnie italiane sembrano non gradire.
Andrea Giuricin, professore di economia all’Università Milano-Bicocca, si è espresso con un giudizio molto forte: a suo parere si può parlare di “prezzo aggressivo” che la compagnia offre per divulgare quanto più possibile il nome dell’azienda, per farsi conoscere da utenti e da concorrenti.
Giuricin aggiunge, ricordando i voli di Ryanair appena approdati in Italia a 0,99 cent, che non sarà un prezzo di mercato medio, ma che, così come Ryanair, anche Iliad arriverà con prezzi così bassi -inizialmente perdendo- solo per farsi ben conoscere e, una volta affrontato il problema pubblicità, arriverà a tariffe maggiori per bilanciare le spese.
L’ammontare annuale delle tariffe telefoniche in Italia è di 16 miliardi di euro. Iliad punta a spendere un miliardo per la costruzione di edifici pubblici, poiché per ora, essa utilizza le antenne di Wind e Tre, ma entro il 2025 sarà costretta a mettersi improprio e cercare i propri spazi da sé.
Iliad: un fenomeno che può crescere ancora
Per il pareggio di bilancio punta invece a conquistare le schede sim italiane, con una previsione del 10% delle schede telefoniche totali. L’anno scorso le bollette di Iliad ammontavano a 4 miliardi: un po’ tanto per una azienda che vuole partire con tariffe a €5,99 al mese. Ma non c’è da temere: Levi ha dichiarato di aver “ripulito” la somma finale dalle spese in più.
L’offerta lanciata a inizio giugno è solo un punto di partenza. Levi si è già messo all’opera, specificando che saranno disponibili a breve Anche altre nuove offerte. Ovviamente, aggiungerebbe Giuricin, poiché il margine di perdita ora come ora è molto alto, e se non si provvede a raggiungere tariffe con costi più alti l’azienda rischierebbe di perderci ancora di più.
Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di strategia alla “scuola di direzione aziendale” della Bocconi, spiega che quella di Iliad è una macchinazione per arrivare sul mercato. È convinto che questa offerta mira ad assumere anche gli operatori mvno, ovvero “mobile virtuale network operator”, una sigla complicata che serve ad indicare aziende che non hanno (ancora, nel caso di Iliad) infrastrutture, come anche Poste Mobile e la Wind-tre, fuse da poco, che hanno lasciato logicamente un posto vuoto nel mercato italiano, posto che la UE ha spinto Iliad a prendere.
Ciò che veramente conta oggi sono i servizi Come internet e il 5G, indica Maffè. Entro il 2020 le reti della cosiddetta “quinta generazione” saranno il pane quotidiano delle aziende che dovranno fronteggiare sempre maggiore bisogno di servizi e sempre più bassi prezzi. Levi ha annunciato la partecipazione di Iliad ai bandi ministeriali.
In Francia la Iliad, è passata dalle tariffe low cost per dispositivi mobili ed è approdata al posto di primo operatore in alternativa per la banda ultra larga, già avendo ben 6,5 milioni di utenti. Ha inoltre lanciato un pacchetto di film, canali e serie tv tutti vendibili agli internauti.
Nonostante ciò, la media dei clienti è calata di 19 milioni nel primo trimestre del 2018 e l’average revenue per unit (arpu), il ricavo da ogni utente è arrivato ad essere così basso che si parla di 32,9 euro ciascuno, mentre L’anno precedente la Arpu era di €34,5. Una bella perdita. Pertanto, L’azienda ha un piano a due corsie per aumentare i profitti: innanzitutto, attrarre più clienti che comprano e si abbinano alla fibra; poi convincere gli abbonati a tariffe di € 2 a passare ad offerte più costose ma con maggiori vantaggi per il cliente.