WhatsApp ha da più di due anni ormai, attivato la crittografia end to end per i suoi utenti. Il fatto che WhatsApp abbia introdotto questa protezione significa, in termini estremamente semplici, che da adesso soltanto mittente e destinatario potranno vedere il contenuto di un messaggio (almeno così dovrebbe essere).
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Questo significa che anche il servizio di messaggistica acquisito a peso d’oro da Facebook dovrebbe adesso garantire lo stesso livello di sicurezza di app come Telegram o Signal, impedendo la visione dei contenuti scambiati da due o più utenti a chiunque non sia in possesso della chiave di cifratura.
Questo fa nascere spontanea una domanda: perché, non era così anche prima? Le chat sul servizio di messaggistica non erano ovviamente pubbliche, ma una persona con le competenze giuste avrebbe potuto violare WhatsApp e avere accesso ai contenuti. Adesso un messaggio non potrà essere più visto da nessuno secondo WhatsApp.
In termini pratici, questa crittografia è anche un’assicurazione per WhatsApp che non potrà infatti mai ritrovarsi nella condizione nella quale si è trovata Apple qualche anno fa quando si è sentita chiedere dall’FBI di violare l’iPhone di San Bernardino. Il motivo? Perché era tecnicamente in grado di farlo.
La situazione per WhatsApp è invece diametralmente opposta: se anche decidessero di collaborare, in mancanza della chiave di cifratura non possono avere accesso ai messaggi mandati con la loro stessa app. Tranne che per i metadati, dati relativi ai messaggi consegnati con successo e i numeri di telefono connessi ad un utente.
Ci teniamo a specificare che in alcuni casi non c’è crittografia end-to-end che tenga. Se si vuole che i propri messaggi siano segreti bisogna innanzitutto cancellarli dal proprio dispositivo una volta letti. Oltre a questo basta non fare il backup dei messaggi WhatsApp sul Cloud.
Una volta sul cloud i “propri” messaggi saranno più facilmente intercettabili. Inoltre, molto banalmente, evitare che altre persone sbircino sul proprio schermo. Infine, bisogna essere sicuri che la persona con cui si sta comunicando abbia preso le stesse proprie precauzioni.