A complicare la situazione di Gamestop è la grave crisi finanziaria in cui l’azienda si è riversata: purtroppo dopo esser stata per anni un punto di riferimento per l’acquisto di video games o la rivendita di questi ultimi, la catena ha subito il forte contrattacco di rivenditori online, come Amazon, ma anche di piattaforme vere e proprie che ormai permettono l’acquisto dei giochi direttamente sul dispositivo o console.
A rendere ancora più negativa la situazione è la continua svalutazione delle azioni dell’azienda che negli ultimi mesi hanno subito un calo pari al 30%, a proposito di questo dato, Reuters ha affermato che “La società con sede in Texas stava discutendo con società di private equity su un possibile accordo dopo aver ricevuto interessi di buyout. Sycamore Partners è una delle aziende che ha espresso interesse”.
Ma la situazione continua a presentarsi sotto un punto di vista negativo se si pensa che a maggio, l’amministratore delegato di GameStop, Michael Mauler, si è dimesso dopo soli tre mesi di lavoro.
Per sapere come la situazione evolverà, purtroppo non si deve fare altro che aspettare sebbene al momento sembra ritrovarsi davanti alla crisi che segnò la fine di un era, quando Blockbuster, Inc fallì nel 2013, mettendo un punto all’acquisto e al noleggio di prodotti home video, videogiochi e alla distribuzione digitale di contenuti.