WhatsApp è l’applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo. Ogni giorno oltre 1 miliardo di persone la scelgono generando un traffico quotidiano pari a 65 miliardi di messaggi. Numeri impressionanti che hanno bisogno di supporto, a partire dalla lotta alle fake news.
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Uno dei numeri uno di WhatsApp ha dichiarato alla Global Fact-Checking Summit che la propria azienda ha a cuore la sicurezza dei suoi utenti e pertanto è in dirittura d’arrivo un sistema che contrassegnerà una possibile bufala. Nello specifico, ogni messaggio che verrà inoltrato o copiato e incollato in un’altra conversazione riceverà un simbolo.
Un modo come un altro per evidenziare che quel messaggio che si è appena ricevuto, non è stato scritto dall’utente con il quale stiamo conversando ma è stato copiato o inoltrato come si farebbe con quelle che in rete si chiamano catene di Sant’Antonio. Allo stesso modo potrebbero essere delle fake news o messaggi di spam e truffe.
WhatsApp, dunque, non bloccherà questi messaggi ma farà in modo che l’utente sia al corrente che “non è tutto oro quel che luccica”. Una lotta che non è assolutamente semplice da portare avanti, e un piccolo bollino o qualsiasi altro simbolo verrà utilizzato per contrassegnare un messaggio, non basta affatto.
WhatsApp, mettere in risalto catene di Sant’Antonio e possibili bufale non basta
Le prossime mosse che sono in fase di studio riguardano maggior potere agli amministratori dei gruppi, che dovranno preoccuparsi di ogni messaggio scambiato nella propria community, ma soprattutto l’arrivo di tanti fact-checkers. Tester che dovranno verificare la bontà o meno di una notizia condivisa tramite WhatsApp.
Questi fact-checker verificati dovranno controllare qualsiasi posizione di testo possa riguardare una notizia e scegliere, dopo le opportune verifiche, se si tratta di una bufala o meno. Non sappiamo come opereranno questi controllori virtuali e soprattutto come quest’ultimi avranno accesso alle chat vista la crittografia end to end.