Secondo il South China Morning Post, alcuni dipendenti che lavorano per il produttore di smartphone cinese ZTE avrebbero riportato di un WC rotto nella sede di Shenzhen, in Cina; tutto normale, se non fosse che questo WC non viene riparato da mesi.
La questione, però, non riguarda i soldi. Il WC in questione è realizzato dalla American Standard, azienda situata nel New Jersey, e il divieto di esportazione degli Stati Uniti impedisce a ZTE di acquistare da aziende americane. La foto è stata pubblicata online e verificata da un dipendente ZTE; c’è anche un cartello, dove è riportato che il WC sarà riparato non appena il divieto di esportazione degli Stati Uniti sarà abolito.
ZTE sembra essere in un limbo: il divieto di commercializzare smartphone negli USA persiste. Da un lato, la cinese ha acconsentito alle richieste avanzate dalla Casa Bianca in cambio della revoca del divieto di esportazione, pagando una multa di 1 miliardo di dollari e 400 milioni come caparra. Ha anche promesso di sostituire il suo team esecutivo e il Consiglio di amministrazione con uno selezionato dagli Stati Uniti per monitorare la conformità.
Lunedì 18 è stato approvato l’emendamento alla legge di spesa per la difesa nazionale, la quale ha vanificato gli sforzi di Trump nel risolvere la vicende. Sostanzialmente è stato confermando il bando di sette anni per quanto riguarda la vendita di componenti fabbricati in USA.
ZTE ha già pagato la multa di 1 miliardo, ma il divieto di acquistare hardware, software ed esportazione persiste. I legislatori statunitensi sono convinti del fatto che ZTE sia una minaccia una minaccia alla sicurezza nazionale, a causa dei suoi legami con il governo cinese. La società utilizzerebbe i suoi telefoni e le apparecchiature di rete per spiare i consumatori e le società statunitensi.