Zanzare killer, ideate per proteggere l’uomo. Consiste in questo l’idea sostenuta da Bill Gates che tramite la propria fondazione “Bill & Melinda Gates” vuole sostenere la creazione di zanzare maschio geneticamente modificate capaci di infettare gli esemplari dell’altro sesso.
Tutto questo perché, come sappiamo dagli studi e dalle ricerche su questi insetti, le zanzare femmina sono le uniche a pungere l’uomo e a succhiarne il sangue e pertanto, oltre a infastidirci nelle più calde notti estive, esse si rendono responsabili della trasmissione del batterio della malaria, che è causa della malattia che Gates si propone da anni di fermare per mezzo di campagne benefiche e un importante sostegno economico alla ricerca.
Questa malattia uccide ogni anno quasi un milione di persone, in particolare nel continente africano, sebbene la cronaca metta in risalto periodicamente anche casi individuati in Europa, dove per nostra fortuna la malattia è stata quasi del tutto debellata. Questi dati rendono la zanzara uno degli insetti più letali e le nuove zanzare ogm create in laboratorio dovrebbero ridurre questi numeri in modo significativo. Nello specifico esse sarebbero capaci di infettare un gene negli esemplari femmina durante la riproduzione favorendo la procreazione di nuove zanzare a loro volta geneticamente modificate. Queste ultime non sarebbero più in grato di diffondere il batterio causa della malattia e si riuscirebbe così a fermare indirettamente l’epidemia di malaria.
Come si diceva, il multimiliardario di Seattle non è nuovo a questo tipo di investimenti. Egli infatti, già nel 2010 aveva sostenuto una ricerca che si proponeva di creare in laboratorio zanzare modificate al fine di fermare l’epidemia del virus Zika e della febbre gialla in alcune regioni del Brasile, a Panama e nelle Isole Cayman. Queste campagne potevano dirsi ben riuscite in quanto avevano portato ad una riduzione della popolazione di zanzare vicina al novanta percento ma, come poteva essere prevedibile, non hanno ottenuto il gradimento di tutta l’opinione pubblica, sebbene cerchino di contrastare il diffondersi di una delle malattie ad oggi più mortali.
Molte critiche si sono infatti sollevate dalle associazioni di ambientalismo che vedono in questi progetti un elevato rischio ambientale visto l’utilizzo di metodologie genetiche controverse e inoltre credono che il fine reale di queste ricerche sia economico e legato alle ingenti somme investite e che esse siano pertanto incapaci di risolvere o almeno ridurre il gravissimo problema della malaria. Si pensa inoltre che queste zanzare andrebbero a distruggere lentamente l’ecosistema delle zone interessate creatosi in milioni di anni, portando nel tempo a gravi conseguenze per le altre specie animali, nonché per l’uomo.
Tuttavia i ricercatori smentiscono tale eventualità e rassicurano sull’impatto minimo che avrebbe sull’ambiente l’introduzione delle zanzare killer.
Nonostante le critiche, l’ultimo investimento della fondazione Gates ci segnala come le ricerche continuino e che forse si è vicini alla soluzione del problema della malaria. Solo il tempo ci dirà se siamo veramente vicini ad una rivoluzione scientifica, che migliorerebbe la qualità della vita nei paesi afflitti dalla piaga della malaria o se tutto questo sforzo in termini risorse verrà vanificato.