I legislatori britannici sono insoddisfatti della risposta di Facebook allo scandalo di Cambridge Analytica, alle fake news e ad altre questioni che hanno afflitto la più grande rete di social media al mondo. Le tensioni tra Menlo Park e Londra sono aumentate negli ultimi tempi, specialmente quando il co-fondatore e CEO di Facebook Mark Zuckerberg si è ripetutamente rifiutato di rispondere alle chiamate per comparire di fronte ai parlamentari britannici e rispondere alle domande su Cambridge Analytica.

Facebook starebbe adottando “un modello di comportamento evasivo”, nonostante Mike Schroepfer, Chief Technology Officer di Facebook, sia stato interrogato dal comitato britannico per oltre cinque ore; i legislatori inglesi hanno poi concluso che Schroepfer ha fornito risposte inadeguate ed evasive a molte domande.

 

Il Regno Unito ancora una volta contro Facebook

Oltre a Cambridge Analytica, che nel 2016 ha compromesso un certo numero di cittadini britannici, Londra starebbe studiando l’effettivo ruolo del social in occasione del referendum sulla Brexit di inizio 2017. Il social network potrebbe aver contribuito al voto pro-Brexit, che ha visto il Regno Unito lasciare l’Unione Europea.

Gli sforzi di Facebook per combattere le fake news e altre attività malevole da parte di vari attori sulla sua rete si sono intensificati negli ultimi tempi, principalmente attraverso nuove assunzioni per la revisione dei contenuti, così come ulteriori investimenti nell’intelligenza artificiale. Le azioni della società, comunque, non hanno subito conseguenze nonostante la brutta vicenda, tanto che hanno raggiunto il massimo storico alla fine del mese scorso.

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