Il gruppo che controlla l’economia occidentale stima che quasi il 62% di tutte le persone di età compresa tra i 15 e i 74 anni sono stati assunti alla fine del 2017. Una cifra significativa. Infatti, è la prima occasione in cui vi sono più occupati in Occidente di quanti ce ne fossero prima della crisi economica del 2007 e del 2008. I gruppi tradizionalmente svantaggiati, come gli immigrati e le madri con bambini, hanno registrato miglioramenti particolarmente significativi. Però la crescita dei salari ammonta ora solo all’1,2 %, un calo significativo rispetto ai 2,2 punti percentuali registrati prima del 2008.
I soldi che un tempo portavano aumenti salariali vengono ora investiti in tecnologie
utilizzate da aziende in media con meno lavoratori. La causa principale è l’automazione che non solo elimina determinati lavori ma impedisce ad altri di essere valutati più altamente. I paesi le cui economie si sono affidate in gran parte a lavori scarsamente qualificati sono stati i più colpiti. Anche se la maggior parte di quelli dell’area occidentale sta appunto vivendo una stagnazione della crescita dei salari.Ad esempio Google in precedenza ha proposto uno sforzo su larga scala per ripensare l’istruzione come lo strumento più affidabile per combattere la crescente minaccia delle nuove soluzioni di automazione. Tali iniziative probabilmente richiederanno anni. Mentre la stagnazione dei salari è un problema che richiede una risposta più immediata. Il Segretario generale dell’OCSE, Ángel Gurría, ha concluso che i paesi di tutto il mondo devono aiutare i lavoratori. Ciò vale specialmente per quelli con lavori scarsamente qualificati e altamente ripetitivi. Inoltre, è stato riconosciuto che l’istruzione dovrebbe essere una parte importante, ma non è l’unica valida.