La parola “trading” è inglese: deriva dal verbo “to trade” e significa “scambiare“. È diventato sempre più diffuso, soprattutto negli ultimi anni, e consiste in una serie di operazioni tramite le quali si compra o si vende qualche strumento finanziario: per esempio azioni o obbligazioni, la cui compravendita può portare a grandi guadagni in base all’andamento del prezzo nel corso del tempo.
Sembra semplice, infatti anche chi non è assiduo frequentatore del mondo dell’economia si è avvicinato a questo ambiente in cui sembra davvero possibile fare dei piccoli investimenti e guadagnare un capitale. Il punto è che nonostante ci siano effettivamente utenti che sono riusciti ad arricchirsi grazie a questo genere di operazioni, ce ne sono anche altri (tanti, tantissimi) che hanno perso tutto quello che avevano investito, se non di più. Infatti, anche se sembra un meccanismo semplice, in realtà non è poi così lineare e prevedibile: serve una grande abilità per comprendere i grafici e capire quando è il momento di entrare e, soprattutto, uscire dal mercato finanziario per trarre il maggior profitto e minimizzare il più possibile le perdite.
Inoltre, bisogna imparare a non fare eccessivo affidamento alle fasi ascendenti e discendenti riportate dai grafici: l’andamento degli asset, infatti, è determinato per buona parte da fattori aleatori e di conseguenza è quasi del tutto casuale. Pertanto non è possibile fare delle previsioni attendibili circa le evoluzioni future e, ancora meno, calcolare eventuali probabilità. Questo genere di investimenti somiglia più ad un terno al lotto o ad una corsa di cavalli
: alla partenza si punta tutto su quello che si ritiene essere la scelta migliore (per esempio il rialzo o l’abbasso di un titolo in un dato intervallo di tempo) e, alla fine della corsa, se la previsione iniziale era corretta si può avere un guadagno che può arrivare anche all’80% o più rispetto all’investimento iniziale. Se invece la previsione si è rivelata sbagliata, si può perdere tutto.Ciò che attira è l’apparente facilità di guadagno, ed è proprio su questo che fanno leva i malintenzionati per dare origine a ciò che diventa una vera e propria truffa ai danni dell’utente. Capita spesso, soprattutto negli ultimi tempi, di ricevere mail o telefonate da parte di call center (spesso stranieri) che promettono un guadagno alto e senza sforzo, in cambio di un piccolo investimento iniziale. Si presentano come broker, quindi esperti del settore, e anche se non sempre dietro le loro proposte si celano delle truffe, purtroppo a volte l’inganno c’è.
Ci sono dei piccoli accorgimenti possibili per evitare di cadere nella truffa: verificare l’attendibilità della piattaforma di trading che viene proposta ed evitare, per quanto possibile, di comunicare all’interlocutore i propri dati (soprattutto quelli sensibili, ad esempio quelli bancari).